lunedì 29 Settembre 2025
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Torino

Studenti in Piazza: Mobilitazione a Torino per Gaza e il Mediterraneo

Un’onda di mobilitazione studentesca ha investito le scuole superiori e gli atenei torinesi, manifestando una decisa presa di posizione a sostegno della causa palestinese e in risposta alle crescenti tensioni nel Mediterraneo orientale.

L’azione, coordinata sotto il motto evocativo “Blocchiamo tutto”, si configura come un atto di solidarietà nei confronti della Global Sumud Flotilla, una iniziativa umanitaria che mira a rompere il blocco imposto alla Striscia di Gaza.

L’agitazione ha assunto forme diverse a seconda delle istituzioni coinvolte.

Al liceo Einstein, ad esempio, la protesta si è concretizzata in manifestazioni simultanee nelle tre sedi, culminate in un corteo interno all’istituto in via Bologna, un momento di aggregazione e condivisione di ideali.
Il Primo liceo artistico, in via Carcano, ha scelto un gesto simbolico: due striscioni con la scritta “Primo Occupato” sono stati calati dalle finestre, affermando un’occupazione pacifica e visibile.
L’eco della protesta si è estesa al mondo universitario.
Il collettivo “Cambiare Rotta” ha indetto una serie di assemblee tematiche, strategicamente dislocate in diversi punti del campus, per formare un solido “equipaggio di terra studentesco”.

Queste iniziative, previste in luoghi iconici come il cortile di Fisica e Matematica, l’atrio di Palazzo Nuovo, il Campus Einaudi e le aule interrate del complesso Aldo Moro, mirano a coordinare le azioni di supporto alla Flotilla e a denunciare le politiche israeliane.

L’organizzazione per dipartimenti, con incontri dedicati a Studi umanistici, Psicologia, Scienze Politiche, Lingue, Storia e Filosofia, sottolinea la volontà di coinvolgere l’intera comunità accademica.

“Stiamo organizzando la solidarietà e abbiamo ribadito più che mai come in questo momento sia necessario attivarsi e mobilitarsi”, dichiarano i membri di Cambiare Rotta.

La retorica utilizzata esprime un senso di urgenza e un impegno a intensificare le azioni di protesta.

L’annuncio di un imminente sciopero generale indetto dai sindacati di base, in concomitanza con il previsto blocco delle navi, sottolinea la necessità di una partecipazione attiva da parte degli studenti universitari, invitati a coordinarsi e a “bloccare tutto”.

La frase “Se non ora, quando” incarna un sentimento di determinazione e un rifiuto di rimandare l’azione.
L’intera mobilitazione si inserisce in un contesto più ampio di crescente preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza e per le implicazioni geopolitiche del conflitto israelo-palestinese.
Si tratta di una risposta studentesca che, attraverso forme di protesta pacifica e di organizzazione capillare, intende amplificare le voci che chiedono un cambiamento radicale nelle politiche internazionali e una risoluzione giusta e duratura del conflitto.
La solidarietà alla Global Sumud Flotilla rappresenta un atto simbolico di sfida, un tentativo di aggirare il blocco e di portare aiuti umanitari alla popolazione gazaiana.

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