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Scampia, l’ombra della camorra espropria la casa: rapimento e terrore.

L’ombra della camorra si allunga su Scampia, manifestandosi con una violenza spietata e una perversione del diritto che travolge una famiglia, erede di un alloggio di edilizia popolare.

L’azione criminale, orchestrata da esponenti di vertice e affiliati legati alle famiglie Cifariello e Cancello, si configura come una vera e propria invasione di potere, un’espropriazione brutale e premeditata di un diritto fondamentale: il diritto alla casa.
L’iniziativa, caratterizzata da una escalation di intimidazioni e coercizione, si è concretizzata in una campagna di terrore volta a costringere i legittimi occupanti a cedere il possesso dell’abitazione.

In un primo tempo, la famiglia è stata oggetto di un’intensa attività intimidatoria, con minacce e stalking che hanno trasformato la loro residenza in un luogo insicuro, costantemente sorvegliato da individui armati.
Questa pressione psicologica, tesa a destabilizzare e terrorizzare le vittime, preludeva alla fase successiva: il sequestro di persona.

L’uomo, proprietario dell’alloggio, nel tentativo di comprendere le motivazioni di tale aggressione, si recò in un locale noto come ritrovo camorristico.
Insieme al figlio, si è trovato di fronte a insulti e minacce esplicite, culminate nel suo rapimento all’interno dello stesso locale.

Il figlio, lasciato libero, doveva fungere da tramite per la famiglia, costretta a cedere le chiavi come prezzo per la liberazione del padre.
La violazione della proprietà privata non si è limitata alla mera occupazione dell’alloggio.
Gli invasori, in un atto di sfrontata arroganza, si sono insediati nell’abitazione, appropriandosi di beni personali, inclusi abiti e oggetti di valore.

La sostituzione della targhetta con i loro nomi rappresentava una dichiarazione di dominio, una negazione del diritto di proprietà della famiglia.
L’atto di violenza si è esteso ai membri femminili della famiglia, la moglie e la figlia, aggredite fisicamente e costrette a cedere anche l’autovettura.

La loro resistenza è stata soffocata con brutale efficacia, evidenziando la totale assenza di scrupoli e la pervasiva cultura dell’illegalità che caratterizza l’organizzazione criminale.
L’intervento delle forze dell’ordine, con l’esecuzione di sette arresti, ha fatto luce su un sistema complesso di relazioni e attività illecite.
Le perquisizioni hanno permesso il rinvenimento di ingenti somme di denaro, telefoni cellulari e beni di lusso, elementi che suggeriscono un’organizzazione radicata e finanziata da attività criminali.

Questo episodio cruento non è solo una violazione del diritto alla casa, ma una profonda ferita alla legalità e alla dignità umana, che richiede un impegno costante per smantellare le strutture criminali e proteggere i cittadini vulnerabili.
L’episodio sottolinea la necessità di una risposta repressiva e di un supporto alle vittime, per ricostruire la loro serenità e riaffermare il valore della giustizia.

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