Parco Dora trascurato, cittadini disinteressati, proposte fuori luogo: la mancanza di civiltà e rispetto per l’ambiente a Torino.

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04 settembre 2024 – 09:45

Il Parco Dora, luogo che da mesi frequento con assiduità accanto all’Environment Park e all’Ipercoop per rilassanti passeggiate, si presenta ora in uno stato di trascuratezza impressionante. L’erba è cresciuta selvaggiamente senza che nessuno abbia provveduto a tagliarla, rendendo difficile il passaggio e compromettendo le aree destinate ai giochi dei bambini e agli animali. Il degrado è evidente, con sporcizia lasciata da extracomunitari senzatetto che dormono sulle panchine o sotto gli alberi, abbandonando rifiuti di ogni genere. Gli addetti dell’Amiat si limitano a sostituire i sacchetti nei cestini senza occuparsi della pulizia generale. Nessuno sembra preoccuparsi di risolvere la situazione: la mancanza di civiltà è evidente, con ognuno che si disinteressa del problema sperando che qualcun altro intervenga. Come giovane cittadina torinese appassionata della propria città, mi preme vedere Torino ordinata e pulita, partendo dal comportamento responsabile di ogni singolo cittadino. È triste constatare come il rispetto per l’ambiente e per gli spazi pubblici sia ormai un concetto dimenticato, con persone che non esitano a danneggiare le panchine o a lasciare rifiuti ovunque senza alcun senso civico.La proposta di posticipare l’inizio delle scuole al primo ottobre per evitare il caldo estivo sembra fuori luogo in un contesto in cui dovremmo concentrarci su questioni più urgenti. Ricordo con nostalgia i miei anni alle elementari e alle medie, quando non c’erano scuse per saltare la scuola a causa del maltempo o delle temperature estreme. Le generazioni passate hanno affrontato qualsiasi condizione climatica con determinazione, contribuendo alla crescita dell’Italia e alla creazione di opportunità lavorative per tutti. Oggi sembra quasi ridicolo pensare di saltare la scuola solo perché fa caldo.In Italia persiste ancora il balzello del coperto nei ristoranti e nelle pizzerie, una pratica peculiare che non ha riscontro nel resto d’Europa. Mentre altrove si paga solo ciò che si ordina senza costi aggiuntivi, qui il coperto può arrivare fino a 3 euro a persona. È tempo che le associazioni dei consumatori intervengano per porre fine a questa pratica ingiusta. Forse dovremmo prendere esempio da altre culture europee e portarci da casa piatti, posate e bicchieri per evitare queste spese aggiuntive superflue.

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