04 settembre 2024 – 08:20
La carenza di infermieri è un problema sempre più urgente che affligge sia il settore pubblico che quello privato della Sanità. Questa situazione, sebbene possa sembrare paradossale, è una realtà diffusa non solo in Piemonte ma anche in altre regioni. A fronte di una crescente domanda di personale infermieristico, si registra una diminuzione del numero di professionisti disponibili. Un campanello d’allarme suona nel trentennale della professione infermieristica, quando il Ministero riconobbe l’importanza dell’infermiere come professionista sanitario con la capacità di prendere decisioni autonome riguardo alle cure da somministrare ai pazienti.Attualmente, i dati forniti dal sindacato Nursind Piemonte evidenziano un netto squilibrio nel settore universitario. Nonostante ci siano 1175 posti disponibili per gli studi infermieristici, le domande per accedere ai test di ammissione sono solamente 1052, con una differenza di 123 candidati in meno. Questa disparità si riflette in tutte le sedi universitarie tranne che nelle Asl Città di Torino e Città della Salute, che riescono a colmare solo parzialmente il divario tra l’offerta formativa e la richiesta nella regione.In Piemonte, dove si stima manchino circa 4 mila infermieri rispetto al fabbisogno attuale, la situazione è ancora più critica. Francesco Coppolella, segretario regionale del sindacato Nursind Piemonte, esprime preoccupazione riguardo alla possibilità che la carenza possa peggiorare ulteriormente. Numerosi fattori contribuiscono a questa problematica: non tutti i candidati partecipano ai test d’ammissione e nemmeno tutti riescono a superarli; inoltre, un buon 10% degli studenti abbandona durante il primo anno di corso.Al termine degli studi infermieristici sorgono nuove incognite: quanti scelgono di lavorare nel settore pubblico o privato? Quanti optano per rimanere in Piemonte o trasferirsi in altre regioni come il Veneto o la Valle d’Aosta dove le condizioni salariali e i benefici sono maggiori? Alcuni potrebbero decidere persino di cercare opportunità all’estero dove i compensi e le condizioni lavorative sono più vantaggiose. Queste variabili rendono ancora più complesso affrontare la sfida della carenza di personale infermieristico e richiedono interventi mirati per garantire un futuro sostenibile per il settore sanitario.
