Durante l’interrogatorio davanti al giudice per i minorenni, il giovane di 17 anni autore della strage di Paderno Dugnano ha rivelato di aver compiuto quel gesto estremo perché si sentiva oppresso da un malessere che lo tormentava da giorni. Non aveva confidato nulla alla sua famiglia e nemmeno ci aveva pensato fino al giorno prima, considerando anche l’ipotesi di fuggire da casa. Queste parole, riassunte dal suo avvocato, gettano luce su uno dei casi più drammatici degli ultimi tempi. Durante l’interrogatorio, che è durato circa un’ora e mezza, il giovane ha cercato forse di spiegare le motivazioni profonde che lo hanno spinto a compiere un gesto così tragico e irreparabile. La sua mente giovane e confusa si è trovata in balia di emozioni contrastanti e impulsi incontrollabili, portandolo a compiere un atto estremo che ha sconvolto intere comunità. La ricerca di una soluzione al proprio disagio interiore lo ha condotto lungo un sentiero oscuro e senza ritorno, lasciando dietro di sé solo dolore e distruzione. Ora la giustizia dovrà fare il suo corso, cercando di comprendere le ragioni profonde di un gesto così insensato e tragico, nella speranza che tragedie simili possano essere evitate in futuro attraverso una maggiore attenzione alla salute mentale dei giovani e all’importanza del dialogo e del sostegno familiare.
“La rivelazione del giovane autore della strage di Paderno Dugnano: un gesto estremo motivato da un malessere oppressivo”
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