La Fegica ha evidenziato le carenze della riforma della rete di distribuzione dei carburanti, sottolineando che non prevede la chiusura di migliaia di impianti e che le nuove regole più rigide si applicherebbero solo ai nuovi impianti, lasciando indietro quelli già esistenti. Inoltre, sul fronte della transizione ecologica, l’uso delle colonnine elettriche sarebbe limitato ai nuovi impianti, mentre quelli vecchi dovrebbero essere potenziati con tecnologie e alternative elettriche.Questa posizione dell’associazione dei benzinai evidenzia un netto contrasto con gli interessi dei petrolieri, definendo la riforma come un possibile “regalo” per il settore petrolifero. La richiesta di chiarimenti al governo da parte del sindacato risulta pertanto legittima, specialmente in seguito al ritardo nella presentazione del disegno di legge sui carburanti.Secondo la Fegica, tale slittamento sarebbe stato motivato da valutazioni politiche piuttosto che da necessità concrete legate alla transizione verso energie più sostenibili. Questo solleva dubbi sulla reale volontà delle istituzioni di promuovere un cambiamento effettivo nel settore energetico, mettendo in discussione l’efficacia delle misure proposte e la coerenza nell’affrontare le sfide ambientali attuali.
La riforma della rete carburanti: Fegica critica, petrolieri in contrasto.
Date: