martedì 30 Settembre 2025
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Piovani a Palazzo Ducale: Note a Margine, un viaggio musicale e introspettivo

Ieri sera, il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale pulsava di un’energia palpabile, una densità di passione che raramente si incontra.
L’Associazione Ottavio Cirio Zanetti aveva il privilegio di ospitare Nicola Piovani, compositore di fama mondiale e premio Oscar, per la sua performance unica, “Note a Margine”.
L’evento, sold-out, testimoniava l’attesa e l’ammirazione per un artista capace di tessere melodie indissolubilmente legate all’immaginario collettivo.
Piovani, affiancato da un trio strumentale di rara eccellenza – la saxofonista Marina Cesari, il contrabbassista Marco Loddo e il percussionista Vittorino Naso – ha condotto il pubblico in un viaggio introspettivo attraverso i retroscena della sua pluriennale carriera.
Un caleidoscopio di immagini cinematografiche, proiettate sullo schermo alle sue spalle, si alternava a disegni suggestivi di Milo Manara, figure femminili stilizzate che aggiungevano un tocco di mistero e sensualità all’atmosfera.

Il titolo stesso, “Note a Margine”, riflette la filosofia dell’artista, una preferenza per la spontaneità e la conversazione informale, in netta contrapposizione al rigore accademico suggerito dal titolo originario, “Leçon Française”.

Piovani, con la sua ironia tagliente e la sua visione critica, ha scelto di inaugurare la serata con un brano tratto da “La notte di San Lorenzo” dei fratelli Taviani, un’opera che, a distanza di quarant’anni, rivela una sorprendente attualità, invitando a riflettere sulla persistenza di tematiche legate alla resistenza e alla giustizia sociale.
La performance ha offerto una prospettiva inedita sul ruolo della musica nel cinema.

Nato come “musica d’uso”, vincolata alle necessità narrative delle sequenze, il commento musicale, nelle mani di maestri come Prokof’ev, Ennio Morricone e Nino Rota, trascende il suo scopo primario, assumendo una valenza artistica autonoma e duratura.

Esempi emblematici sono le composizioni di Piovani stesso per “La vita è bella”, “La messa è finita” e “La voce della luna”, opere che, liberate dal contesto cinematografico, rivelano una straordinaria inventiva tematica e una ricchezza armonica ineguagliabili.

L’abilità di Piovani al pianoforte, unita alla perfetta sintonia con il trio, ha incantato il pubblico.

La padronanza della tastiera e la sua versatilità di tocco si sono alternate a momenti di improvvisazione e dialogo musicale, creando un’esperienza immersiva ed emozionante.
Nel corso della serata, Piovani ha espresso la sua profonda convinzione nel valore imprescindibile della musica dal vivo, un’arte che rischia di scomparire nell’era della tecnologia e della comunicazione digitale.
Ha immaginato un futuro in cui, nonostante l’obsolescenza dei mezzi tecnologici, la passione per la musica continuerà a fiorire, animando palcoscenici e coinvolgendo il pubblico in un’esperienza collettiva irripetibile.
L’ultima composizione, “La melodia sospesa”, un brano delicato e raffinato, interpretato dalla voce calda e malinconica del sax, si è conclusa con un accordo di settima aperto, un’affermazione silenziosa sulla natura infinita e inesauribile della musica.

Un’eco che risuonerà a lungo nel cuore di chi ha avuto il privilegio di assistervi.

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