mercoledì 1 Ottobre 2025
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Sardi, sgominati due impianti illegali di cannabis: tre arrestati

Un’operazione congiunta dei Carabinieri ha disarticolato due sofisticate coltivazioni illegali di cannabis in territorio sardo, a Sindia e Desulo, portando all’arresto di tre individui e al sequestro di quasi 2.350 piante di marijuana.

L’evento solleva interrogativi sulle reti che si celano dietro tali attività e sulla loro capacità di radicarsi in aree apparentemente isolate.

La prima fase dell’operazione, condotta a Sindia, ha portato al sequestro di 2.210 piante, un quantitativo impressionante che, secondo le stime, avrebbe potuto generare circa 2 tonnellate di prodotto essiccato.

La scoperta è avvenuta durante un’ordinaria attività di controllo del territorio, quando i militari hanno percepito un intenso odore di cannabis proveniente da un’area rurale.
L’indagine successiva ha rivelato una vera e propria “fabbrica” di marijuana, con un sistema di irrigazione a goccia, elemento chiave per ottimizzare la crescita delle piante in condizioni ambientali spesso difficili, e due cisterne di notevoli dimensioni (1.000 litri ciascuna), utilizzate per l’approvvigionamento idrico.
Questo sistema dimostra un livello di pianificazione e investimento che va oltre la semplice coltivazione occasionale, suggerendo una prospettiva commerciale.

La seconda operazione, a Desulo, ha visto l’arresto di due individui con precedenti penali, accusati di coltivazione illecita.

La loro identificazione è stata resa possibile grazie all’utilizzo di un drone (nucleo di Elmas), un mezzo tecnologico sempre più impiegato dalle forze dell’ordine per la sorveglianza aerea del territorio, soprattutto in aree montuose o di difficile accesso.

L’avvistamento aereo ha permesso di localizzare la coltivazione, composta da 135 piante di cannabis.
I due uomini sono stati sorpresi in flagranza di reato mentre si dedicavano alla potatura e al carico delle piante su un trattore e un veicolo.
Un elemento particolarmente significativo è la presenza di un ovile nelle vicinanze, suggerendo una strategia complessa volta a sfruttare la presenza di animali per favorire la maturazione della cannabis, probabilmente attraverso processi biologici ancora da accertare in dettaglio.

Le operazioni evidenziano una crescente professionalizzazione delle attività di coltivazione illegale di cannabis, con l’impiego di tecnologie avanzate, sistemi di irrigazione efficienti e strategie innovative per la maturazione delle piante.
L’utilizzo di droni, la sofisticazione dei sistemi di irrigazione e la combinazione con attività zootecniche indicano una pianificazione meticolosa e una profonda conoscenza delle tecniche di coltivazione, che implicano anche una notevole capacità di eludere i controlli e sfruttare le peculiarità del territorio.
Le indagini in corso mirano a chiarire i collegamenti tra i tre arrestati e a ricostruire la filiera di distribuzione di quanto prodotto, al fine di disarticolare completamente le reti criminali coinvolte.
L’episodio sottolinea l’importanza della cooperazione tra diverse unità delle forze dell’ordine, inclusa l’impiego di tecnologie avanzate, per contrastare efficacemente il fenomeno della coltivazione illegale di cannabis in Sardegna.

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