26 agosto 2024 – 07:01
La città di Genova si trova in un delicato equilibrio tra la tragedia e l’orgoglio. Renzo Piano, celebre architetto che ha regalato alla sua città il progetto del nuovo ponte San Giorgio, incarna perfettamente l’anima di questa giornata storica. In meno di due anni, la maestosa opera è stata completata, restituendo alla città una parvenza di normalità ma portando con sé i segni indelebili della tragedia che ha colpito 43 vite innocenti.Il Presidente Sergio Mattarella ha scelto di iniziare la giornata incontrando i familiari delle vittime presso la Prefettura, per ribadire con forza che quella ferita non potrà mai rimarginarsi completamente. Durante questo incontro privato, ha voluto sottolineare pubblicamente che il dolore non sarà dimenticato e che la solidarietà rimarrà sempre presente.Mentre le frecce tricolori solcavano il cielo alle 19:15, il taglio del nastro del nuovo ponte è stato celebrato con la presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, insieme al sindaco Marco Bucci e al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Tuttavia, Conte ha espresso chiaramente che non si trattava solo di un gesto cerimoniale: il dolore della tragedia è ancora troppo vivo per permettere festeggiamenti sfrenati.Genova riparte oggi più forte che mai, grazie alla tenacia e all’operosità dei suoi abitanti. Come ha sottolineato Conte, la città confida nella forza del lavoro per risollevarsi da ogni avversità. Il nuovo ponte crea un senso di unità e rinnova la fiducia nel futuro della città.Questa giornata storica dimostra al mondo intero che l’Italia sa reagire alle avversità e rinascere con determinazione. Genova deve ripartire da qui, consapevole della propria resilienza e pronta a correre verso nuovi orizzonti.