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Asti salva un giovane da un pacemaker: innovazione e cura d’eccellenza.

La Cardiologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti si conferma un punto di riferimento cruciale per l’innovazione e l’eccellenza nel trattamento delle aritmie cardiache congenite, evitando in un caso specifico l’impianto di un pacemaker in un giovane paziente lombardo.
Questa complessa procedura, la crioablazione, ha permesso di scongiurare un intervento invasivo e potenzialmente rischioso, dimostrando la capacità dell’ospedale di offrire soluzioni terapeutiche avanzate.

La vicenda di Davide, un undicenne affetto da cardiopatia congenita, sottolinea l’importanza di una rete di collaborazione tra centri specializzati.

Inizialmente curato in Lombardia, il ragazzo si è trovato di fronte a una procedura che non aveva offerto i risultati sperati, sollevando il rischio di un’intervento di pacemaker.
La tempestiva decisione di trasferire Davide ad Asti, dove si è potuto beneficiare dell’esperienza maturata nell’applicazione della crioablazione, ha permesso un esito positivo e un rapido ritorno alle attività quotidiane.

L’ospedale di Asti, tra i pionieri in Europa ad adottare la tecnologia della crioablazione fin dal 2000, ha sviluppato una profonda competenza in questo campo, consolidandosi come un centro di riferimento nazionale.
La procedura di crioablazione, che utilizza il freddo intenso per ablare selettivamente i tessuti cardiaci responsabili delle aritmie, si rivela particolarmente efficace nel trattamento di patologie complesse, offrendo un’alternativa meno invasiva rispetto all’impianto di pacemaker, con benefici significativi per la qualità di vita dei pazienti.

I dati parlano chiaro: più di 13.000 ablazioni sono state eseguite con successo nella struttura astigiana, attirando pazienti non solo da tutta la regione, ma anche da altre parti d’Italia.

Questo flusso di pazienti provenienti da fuori provincia testimonia la reputazione di eccellenza che l’ospedale si è guadagnato, non solo per la competenza tecnica, ma anche per l’attenzione alla cura personalizzata e all’umanizzazione delle prestazioni sanitarie.
L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, ha riconosciuto l’importanza strategica di questa realtà ospedaliera, sottolineando come risultati di questo calibro siano raggiungibili anche in contesti provinciali, a condizione di investire in innovazione tecnologica e formazione specialistica.
Il sostegno continuo della Regione si prefigge di rafforzare ulteriormente questa eccellenza, garantendo risorse adeguate e promuovendo un modello di cura che coniughi efficacia clinica e attenzione al benessere del paziente, elemento fondamentale per un sistema sanitario di qualità.

Il caso di Davide rappresenta un esempio emblematico di come l’innovazione, l’esperienza e l’impegno possano convergere per offrire una speranza concreta a chi si trova ad affrontare sfide mediche complesse.

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