giovedì 2 Ottobre 2025
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Comune di Bari

Bari, studenti contro Israele: dialogo acceso all’Università

Un confronto costruttivo si è svolto tra una delegazione di studenti universitari baresi, attivi nel collettivo “Cambiare Rotta” e impegnati nella mobilitazione per la Global Sumud Flotilla a sostegno del popolo palestinese, e la nuova governance dell’Università di Bari, guidata dal Rettore Roberto Bellotti, affiancato da un membro del consiglio di amministrazione e un prorettore.

L’incontro, denso di istanze e proposte, ha rappresentato un momento cruciale per affrontare le complesse dinamiche che legano l’istituzione accademica a questioni geopolitiche di rilevanza globale.
Gli studenti, con fermezza e chiarezza, hanno sottolineato la persistenza di accordi tra Israele e l’Università di Bari, giudicati inaccettabili e incompatibili con i principi di giustizia, equità e diritti umani.

La richiesta non si è limitata alla mera espressione di solidarietà, ma ha postulato una rottura netta e definitiva con qualsiasi forma di collaborazione che possa, anche indirettamente, contribuire al sostegno di politiche lesive per la popolazione palestinese.
Parallelamente, è stata avanzata una sollecitazione all’intera comunità accademica, in particolare al personale docente e tecnico-amministrativo, ad aderire attivamente allo sciopero generale previsto per il 3 ottobre, come gesto di concreta opposizione alle disuguaglianze e alle violazioni dei diritti fondamentali.

Il Rettore Bellotti, pur riconoscendo la gravità delle preoccupazioni espresse, ha illustrato l’esistenza di un documento già approvato dal Senato Accademico che disciplina le collaborazioni in ambito bellico, evidenziando l’importanza di intensificare il monitoraggio e l’analisi di tali accordi.
Inoltre, ha annunciato un significativo cambio di rotta nell’azione dell’Università, promettendo l’istituzione, all’interno della nuova struttura di governance, di una figura delegata specificamente incaricata di supervisionare le ricerche legate alla pace, supportata da un osservatorio multidisciplinare a composizione mista, che coinvolgerà esperti provenienti da diverse aree del sapere e rappresentanti della società civile.
Questo osservatorio, si auspica, diventerà un punto di riferimento per l’analisi dei conflitti, la promozione del dialogo interculturale e lo sviluppo di soluzioni innovative per la risoluzione pacifica delle controversie.
Un’attenzione particolare è stata rivolta anche alle borse di dottorato, con l’impegno a rivedere i criteri di selezione al fine di favorire progetti di ricerca orientati alla costruzione di un futuro più giusto e sostenibile.
Relativamente alla partecipazione allo sciopero generale, il Rettore ha ribadito il carattere volontario di tale iniziativa, sottolineando l’impossibilità per l’Università di imporre o sollecitare l’adesione del personale.
Tuttavia, ha accolto con favore la richiesta degli studenti di poter partecipare attivamente al nuovo osservatorio sulla pace, riconoscendo l’importanza del coinvolgimento diretto della comunità studentesca nella definizione delle politiche dell’Università.
Questo gesto simbolico sottolinea l’apertura dell’istituzione al dialogo e alla partecipazione attiva degli studenti nelle decisioni che riguardano la sua missione e il suo ruolo nella società.

L’incontro si è concluso con la promessa di un impegno condiviso per un futuro accademico più responsabile e coerente con i valori di pace, giustizia e solidarietà.

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