venerdì 3 Ottobre 2025
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Bisceglie, striscione controverso: insulti e polemiche sulla manifestazione.

Un atto di grave intolleranza ha interrotto la quiete di Bisceglie, in provincia di Bari, durante una manifestazione di solidarietà agli attivisti della Global Sumud Flotilla e al popolo palestinese.

Un pesante striscione, recante la scritta “Meloni, Tajani, Salvini farete la fine di Mussolini”, è stato esposto, scatenando un’ondata di indignazione e ponendo interrogativi sulle dinamiche di confronto politico e sui limiti del dibattito pubblico.

La consigliera regionale di Fratelli Italia, Tonia Spina, nativa di Bisceglie, ha immediatamente condannato il gesto, definendolo non una semplice espressione di dissenso, ma un chiaro esempio di incitamento all’odio, con richiami espliciti alla violenza e a scenari mortali.

La consigliera sottolinea come tale comportamento sia profondamente in contrasto con i valori fondanti di una società democratica, che garantisce la libertà di espressione ma non tollera l’apologia del male e la minaccia alla sicurezza altrui.
La gravità del fatto risiede nella sua capacità di offuscare la legittima rivendicazione di un sostegno alla popolazione palestinese, trasformandola in un pretesto per un attacco personale e denigratorio nei confronti di figure politiche.
L’utilizzo di un linguaggio così aggressivo e carico di riferimenti storici traumatici non solo offende i destinatari del messaggio, ma contribuisce a polarizzare il dibattito e a rendere più difficile la ricerca di soluzioni pacifiche.
La consigliera Spina si rivolge al sindaco Angelantonio Angarano, promotore dell’evento, sollecitandolo ad assumere una posizione chiara e inequivocabile.
Il silenzio, in questo frangente, non può essere interpretato come assenza di responsabilità, bensì come una forma di acquiescenza a un linguaggio violento che non riflette l’identità e i valori della comunità biscegliese.
L’episodio solleva una questione cruciale: la linea di confine tra il diritto di manifestare dissenso e l’obbligo di farlo nel rispetto dei principi democratici e della dignità umana.

La manifestazione, inizialmente concepita come un atto di solidarietà, si è trasformata in un terreno fertile per l’estremismo verbale, evidenziando la necessità di promuovere una cultura del dialogo costruttivo e del confronto civile, dove le opinioni divergenti possano essere espresse senza ricorrere a minacce e intimidazioni.

La risposta del sindaco e della comunità biscegliese sarà un banco di prova per la tenuta democratica e per la capacità di allontanarsi da derive estremiste che minacciano la convivenza pacifica.

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