venerdì 3 Ottobre 2025
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Dimissioni a Milano: Monguzzi lascia la commissione Ambiente

La decisione di Carlo Monguzzi, consigliere comunale dei Verdi a Milano, di dimettersi dalla presidenza della commissione Ambiente e Mobilità rappresenta una cesura significativa nel panorama politico cittadino, scaturita dall’approvazione della controversa delibera riguardante la vendita dello stadio San Siro.

La sua scelta, resa pubblica attraverso una nota ufficiale, non è semplicemente una rinuncia a un incarico istituzionale, ma un atto di denuncia nei confronti di una gestione amministrativa percepita come antitetica ai valori e alle promesse elettorali.
La decisione, lungi dall’essere impulsiva, è il culmine di crescenti tensioni e disillusioni.

Monguzzi esprime un profondo rammarico per la perdita di un canale di dialogo con i comitati civici e i cittadini che, sotto la sua guida, avevano trovato voce in sede consiliare.
Tuttavia, l’accelerazione con cui la delibera è stata approvata, la brusca opposizione agli emendamenti presentati e il ricorso a un sostegno esterno, in particolare da Forza Italia, sono stati, a suo avviso, elementi di rottura inaccettabili.
La vendita dello stadio, lungi dall’essere una mera questione immobiliare, emerge come un simbolo di una più ampia deriva politica, un “regalo” della città alla destra, come lo definisce Monguzzi, e una violazione del patto di fiducia con gli elettori.
La delibera, approvata in fretta e furia, appare come una priorità imposta a scapito di una visione più ampia e sostenibile per il futuro di Milano.
L’atto di dimissioni non è un gesto isolato; si inserisce in un contesto di crescente disaffezione nei confronti della politica e di una richiesta di maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni.

La scelta di Monguzzi riapre un dibattito cruciale sui limiti dell’azione politica all’interno di una maggioranza che, a suo dire, si allontana dai principi fondanti.
La situazione pone ora una sfida importante per gli altri due consiglieri Verdi, Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini, che si trovano a dover valutare la propria posizione all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Giuseppe Sala.
Le pressioni e le sollecitazioni, secondo quanto riferito dallo stesso Monguzzi, sono intense e contraddittorie, riflettendo la complessità del momento politico.
La conclusione del consigliere è un appello a un ritorno ai principi ispiratori della campagna elettorale, un monito contro la perdita di coerenza e un impegno a perseguire la battaglia legale attraverso ogni possibile sede.

La questione dello stadio San Siro, pertanto, si configura come un punto di svolta, un banco di prova per la tenuta dell’alleanza politica e per il futuro della città di Milano.

L’azione legale promessa da Monguzzi rappresenta l’ultima, e forse più significativa, voce di dissenso.

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