06 settembre 2024 – 20:33
Caro presidente, cara Giorgia,Dopo un lungo periodo di riflessione, in cui ho dovuto affrontare momenti difficili e subire attacchi da parte di un sistema politico mediatico ostile nei miei confronti, ho preso la difficile decisione di presentare le mie dimissioni irrevocabili dalla carica di Ministro della Cultura. Come hai giustamente sottolineato, abbiamo compiuto grandi progressi e lo dico con orgoglio in quanto parte integrante di una comunità politica e umana che mi ha sempre supportato. Sono fiero dei risultati ottenuti nel campo delle politiche culturali durante questi due anni di governo.Abbiamo finalmente posto fine alla vergogna degli italiani con i musei e i siti culturali chiusi durante le festività, registrando un aumento del 22% dei visitatori nei musei e del 33% degli incassi nell’arco di un solo anno. A dicembre aprirà a Milano Palazzo Citterio, acquistato dal ministero negli anni Settanta e rimasto inutilizzato per decenni. Importanti progetti sono in corso, come il recupero dell’ex Albergo dei Poveri a Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in nuove sedi e gli investimenti per la Biennale di Venezia.Per la prima volta in Italia sono state organizzate mostre su autori e personaggi storici trascurati dalla sinistra per motivazioni ideologiche. Ho consapevolezza di aver suscitato polemiche rivedendo il sistema dei contributi al cinema per renderlo più efficiente ed evitare sprechi. Il mio impegno non può essere offuscato o interrotto da questioni futili.Le Istituzioni devono essere tutelate da interessi personali: ho bisogno di tranquillità accanto alla mia amata moglie e voglio avere mano libera per agire legalmente contro chi mi ha arrecato danno, incluso un esposto alla Procura della Repubblica che presenterò a breve. La mia reputazione è in gioco e ritengo fondamentale poter agire con trasparenza assoluta, senza coinvolgere il Governo.Nessun euro del ministero è stato speso indebitamente: lo ribadirò con fermezza ovunque sia necessario dimostrarlo.
