Medaglia d’oro al Valor militare per la Resistenza valdostana

Durante l’ottantesimo anniversario della Resistenza, Liberazione e Autonomia della Valle d’Aosta, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato il duro prezzo pagato dai partigiani e dalla popolazione civile, incluso il sacrificio dei soldati valdostani trasferiti nei campi di internamento in Germania. Questo impegno ha portato la Repubblica a conferire la Medaglia d’oro al Valor militare alla Val d’Aosta. Le genti valdostane, memori dell’oppressione fascista, si sono interrogate su come garantire al meglio un quadro di libertà per esprimere la propria autonomia, ispirandosi alla Carta di Chivasso del dicembre 1943.La Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine denunciava il lungo periodo di malgoverno che aveva oppresso le valli politicamente ed economicamente, distruggendo la cultura locale. Rivendicava la libertà di lingua e culto all’interno di un regime repubblicano regionale e cantonale, guardando anche all’Europa. Il sentimento anti-monarchico era evidente nel referendum del 1946, dove la maggioranza votò a favore della Repubblica.L’autonomia annunciata dal Presidente Bonomi prese forma con la creazione della circoscrizione autonoma della Val d’Aosta nel luglio 1945. Il primo Consiglio della Valle si insediò nel gennaio 1946 eleggendo Federico Chabod come presidente e ripristinando i toponimi distorti dal fascismo. In parallelo con le elezioni per l’Assemblea Costituente, il Consiglio lavorò per definire uno Statuto che regolasse le sue attività.La popolazione valdostana poteva contare sulla rappresentanza di Giulio Bordon e Luigi Chatrian durante l’Assemblea Costituente. Questi eventi segnarono una tappa importante nella storia dell’autonomia valdostana e nella lotta per preservare la propria identità culturale e politica.