08 settembre 2024 – 10:45
Sono trascorse appena due ore dalla mezzanotte di un venerdì movimentato, mentre sullo schermo televisivo si svolgeva la partita di calcio tra Francia e Italia. Nelle strade intorno a via Paisiello, nel cuore della Barriera di Milano, l’atmosfera era tesa e vibrante: il rombo di una potente motocicletta ha improvvisamente interrotto il rumore della telecronaca sportiva, rallentando e poi fermandosi bruscamente al civico 70. Sette colpi secchi, taglienti come lame, hanno squarciato il silenzio notturno perforando la saracinesca e frantumando la vetrina del Barber Shop Andrea, un’icona locale da trent’anni. La moto, con un solo misterioso individuo a bordo, è sfrecciata via in fretta lasciando dietro di sé solo paura e confusione.Mentre i residenti sbirciavano dai balconi per cercare di comprendere l’accaduto, Andrea Buongiorno, il proprietario del negozio preso di mira, raccontava con voce tremante: “Ho sentito quei colpi spietati che hanno infranto la mia tranquillità. Non ho mai avuto nemici né ricevuto minacce”. Chiamata prontamente la polizia per indagare sull’episodio sconcertante, gli investigatori si sono subito concentrati su una teoria: quell’attacco sembrava essere un avvertimento chiaro e diretto.Nonostante lo choc subito e i disagi causati dalle indagini sulla scena del crimine che hanno costretto alla cancellazione delle prenotazioni della giornata successiva, Buongiorno ha deciso di riaprire le porte del suo negozio nel pomeriggio. Con coraggio e determinazione ha dichiarato: “Non temo nulla perché non ho nulla da nascondere o da temere”, suggerendo persino l’ipotesi che il bersaglio dell’attacco potesse essere stato scelto per errore.L’aiuto agli inquirenti potrebbe giungere dalle registrazioni delle telecamere di sorveglianza sparse nella zona circostante. Tuttavia, l’enigma rimane fitto poiché il misterioso aggressore sembra essersi protetto indossando un casco prima di dileguarsi nell’oscurità della notte.
