domenica 12 Ottobre 2025
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Paupisi, duplice omicidio: shock e interrogativi sulla salute mentale.

La comunità di Paupisi, un piccolo centro del Beneventano, è stata scossa da un dramma inaudito: il duplice omicidio di Elisa Polcino e del figlio quindicenne Cosimo, perpetrato dal marito e padre, Salvatore Ocone.
L’uomo, cinquantottenne con un passato di servizio come carabiniere ausiliario, ha confessato le sue azioni, lasciando la figlia maggiore, di diciassette anni, in prognosi riservata presso il Neuromed di Pozzilli, dove lotta per la sopravvivenza.

L’evento ha aperto un’inquietante riflessione sulla complessità dei disturbi mentali e i possibili fallimenti del sistema di supporto, sollevando interrogativi sulla prevenzione e l’intervento precoce.

Il percorso di Salvatore Ocone, sebbene apparentemente tranquillo negli anni successivi a un episodio eclatante, nascondeva fragilità latenti.
La genesi della sua sofferenza psichica viene rintracciata nel 2011, con la nascita del figlio Cosimo, evento che segnò l’emergere dei primi sintomi depressivi: un gesto pubblico, una denudazione in chiesa, che condusse a un trattamento sanitario obbligatorio.
Nonostante l’apparente assenza di episodi violenti documentati successivamente, negli ultimi tempi Ocone risultava essere seguito sia dalla struttura sanitaria dell’Asl di Benevento che da un professionista privato, suggerendo una situazione di vulnerabilità che non sarebbe stata sufficientemente mitigata.

La vicenda mette in luce la difficoltà di tracciare un quadro completo della condizione psichica di un individuo, anche quando assistito da servizi sanitari, e la potenziale discrezione con cui una malattia mentale può progredire, celando segnali d’allarme cruciali.

L’omicidio-suicidio ha generato un profondo shock nella comunità di Paupisi, un luogo dove la solidarietà e la conoscenza reciproca erano considerate un punto di forza.
Ora, la necessità di comprendere cosa abbia portato un uomo, un padre, a compiere un simile gesto, si scontra con l’impossibilità di una risposta semplice.
L’attenzione si concentra ora sull’indagine che dovrà chiarire le dinamiche familiari, la gestione della salute mentale di Ocone e le possibili lacune nel sistema di supporto, al fine di evitare che una tragedia simile possa ripetersi, e di garantire un futuro in cui la sofferenza psichica sia affrontata con maggiore sensibilità e tempestività.
La figlia maggiore, il padre e la comunità intera sono in stato di shock e attesa.

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