11 settembre 2024 – 09:43
I giudici della terza sezione della Corte d’appello di Torino hanno emesso un verdetto di assoluzione “perché il fatto non sussiste” nei confronti dei fratelli Daniele e Luciano Cordì, riguardo all’accusa di falsa testimonianza. Questo procedimento era scaturito da presunte dichiarazioni mendaci rilasciate dagli imputati durante il processo Geenna, incentrato sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta, che si era tenuto in prima istanza ad Aosta con procedura ordinaria.Nel mese di aprile del 2022, al termine del processo abbreviato presieduto dal gup del tribunale di Aosta Giuseppe Colazingari, Daniele e Luciano Cordì erano stati condannati rispettivamente a un anno e sei mesi e a un anno e quattro mesi di reclusione. Al contrario, l’ex dirigente del Casinò de la Vallée Valter Romeo era stato assolto “per non aver commesso il fatto”, mentre Pasqualina Macrì – la quarta imputata – aveva patteggiato una pena detentiva di un anno.Il procuratore generale, nel corso delle sue argomentazioni conclusive, aveva richiesto l’assoluzione per Daniele Cordì e la riduzione della pena a 10 mesi per il fratello Luciano. Tuttavia, i giudici della Corte d’appello hanno completamente sovvertito la sentenza precedente emettendo un’assoluzione per entrambi gli imputati. Le motivazioni dettagliate saranno comunicate entro 30 giorni.Al termine del processo di primo grado, il presidente del tribunale di Aosta Eugenio Gramola aveva segnalato indizi che coinvolgevano i quattro testimoni coinvolti nel caso, successivamente accusati di aver mentito durante le udienze concluse nel settembre 2020. Gli imputati hanno costantemente respinto le accuse mosse contro di loro.