Risarcimento a Jonella Ligresti: 48 mila euro per ingiusta detenzione

Jonella Ligresti ha ottenuto un risarcimento di oltre 48 mila euro, al netto delle spese legali, per l’ingiusta detenzione subita tra luglio 2013 e luglio 2014. La sua condanna di primo grado nell’inchiesta su Fondiaria-Saidella è stata annullata nel maggio 2021 con un decreto di archiviazione emesso dalla procura di Torino.La quinta Corte d’Appello di Milano ha accettato la richiesta della figlia del costruttore siciliano scomparso nel 2018, Jonella Ligresti, insieme al suo avvocato Lucio Lucia, che chiedeva una somma superiore a 516 mila euro per le gravi conseguenze personali e familiari subite a causa della privazione della libertà per 366 giorni e del clamore mediatico legato al caso. In alternativa, era stata avanzata una richiesta di 246 mila euro.I giudici hanno riconosciuto le numerose conseguenze personali e familiari patite da Ligresti durante i suoi giorni in cella a Cagliari e poi a Torino. La distanza dai suoi figli ha avuto un impatto significativo sulla sua percezione della loro sofferenza, in particolare quella del secondogenito. La prolungata restrizione della libertà personale ha generato problemi psicologici e ansia.L’ordinanza sottolinea che la situazione precaria della salute mentale di Ligresti è stata aggravata dall’ampia copertura mediatica del caso negli anni passati, con conseguenze professionali significative come le dimissioni da incarichi societari e la compromissione della carriera per otto anni, pari alla durata del procedimento legale.La Corte ha ridotto l’indennizzo iniziale di 97.079,23 euro a 48.539,62 euro considerando una presunta colpa lieve attribuita alla primogenita di Salvatore Ligresti. Nonostante questa riduzione, l’indennizzo è stato ritenuto dovuto data la situazione personale e familiare derivante dall’ingiusta detenzione. La difesa contesta la presunta responsabilità attribuita alla primogenita sostenendo che non vi sia motivo per addebitarle alcuna colpa.