sabato 4 Ottobre 2025
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Torino

Torino ferita: vandalismo, rabbia e appello alla responsabilità.

La recente ondata di atti vandalici che ha investito Torino, in particolare nelle aree di Piazza Castello e lungo Via Po, rappresenta una profonda ferita al tessuto sociale e all’identità della città.

L’immagine di commercianti costretti a proteggere le proprie attività, di strutture destinate a eventi culturali come “Portici di Carta” profanate da lanci di pietre e danneggiamenti, contrasta violentemente con l’immagine di Torino che vogliamo coltivare: una città accogliente, vibrante di cultura e rispettosa del lavoro di chi la rende tale.
Questi gesti, lungi dall’essere semplici atti di teppismo, configurano una forma di aggressione alla comunità, un tentativo di minare il senso di appartenenza e di ostacolare l’iniziativa e l’impegno di chi, quotidianamente, investe risorse e passione per animare la vita cittadina.
La resilienza dimostrata dagli imprenditori, che nonostante il disagio e la preoccupazione, si sono attivamente impegnati a ripulire le strade e a salvaguardare le attrezzature, testimonia la loro incrollabile fede nel futuro di Torino e nella sua capacità di superare le difficoltà.
Ascom Confcommercio Torino e provincia, in linea con i valori che la contraddistinguono, ribadisce con fermezza il diritto alla libera espressione del pensiero e alla manifestazione pacifica, pilastri fondamentali di una società democratica.
Tuttavia, la violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti, non può essere tollerata né giustificata.

Non si può precludere alla cittadinanza la possibilità di fruire di iniziative culturali e di aggregazione sociale, né si può accettare che il lavoro onesto di chi contribuisce alla vivacità economica e culturale della città venga sminuito e danneggiato da gesti irresponsabili.
È necessario un profondo ripensamento delle dinamiche sociali che possono aver portato a questi atti, un dialogo costruttivo che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine, associazioni di categoria e, soprattutto, i giovani, per promuovere una cultura del rispetto, della legalità e della responsabilità civica.
La ricostruzione non è solo materiale, ma anche e soprattutto morale: è un percorso che richiede impegno, partecipazione e, soprattutto, la consapevolezza che la bellezza e la prosperità di Torino sono un bene comune, da custodire e difendere insieme.

La città chiede a tutti i suoi abitanti di riappropriarsi di un senso di responsabilità condivisa, per restituire a Torino l’immagine di un luogo sicuro, accogliente e ricco di opportunità.

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