12 settembre 2024 – 10:45
Nel panorama attuale, il dibattito sui diritti sembra dominare le conversazioni tra politici, amministratori e cittadini comuni. Si parla dei diritti dei cittadini, dei carcerati, degli immigrati e così via. Tuttavia, ciò che colpisce e preoccupa di più è l’assenza totale della menzione dei doveri: nessuno, soprattutto i politici, sembra mai pronunciare questa parola. È come se ognuno potesse agire a proprio piacimento, ignorando regole e leggi. Se non iniziamo a far rispettare le norme e le leggi, l’anarchia già presente oggi diventerà ingestibile.Un lettore condivide un episodio del passato per sottolineare questo concetto. Nel lontano 1961, il sindaco di Torino Amedeo Peyron multò la madre del lettore con 200 lire per aver scosso uno strofinaccio dal balcone durante il centenario dell’Unità d’Italia. Il vigile urbano che passava in bicicletta suonò immediatamente il citofono e inflisse la sanzione poiché la prima capitale del Paese doveva essere un esempio di ordine e pulizia per il mondo intero.Questo aneddoto mette in evidenza come anche allora fosse importante rispettare le regole imposte per mantenere un certo standard civico nella società. È una riflessione che invita a considerare l’equilibrio tra diritti e doveri come fondamentale per evitare situazioni di caos e anarchia. La storia raccontata dal lettore dimostra che il rispetto delle regole ha sempre avuto un ruolo cruciale nella convivenza sociale, sia nel passato che nel presente.