Tounkara Karamoko, un giovane di 28 anni proveniente dal Mali, giunse nella baraccopoli di borgo Mezzanone da soli cinque mesi. La sua vita venne tragicamente interrotta mentre si dirigeva verso i campi insieme a un amico connazionale di 25 anni su uno scooter, travolti improvvisamente da un’auto che non si fermò a prestare soccorso. Tounkara perse la vita sul colpo, mentre il suo compagno fu trasportato in gravi condizioni al policlinico Riuniti. Il conducente dell’auto fuggì a piedi dopo l’incidente, abbandonando il veicolo poco distante dalla scena del tragico evento.Il ghetto in cui viveva Tounkara era popolato da braccianti stranieri come lui, provenienti da diverse parti d’Italia per lavorare nei campi della provincia di Foggia. Questi lavoratori affrontano condizioni difficili, vivendo in alloggi precari e spesso privi di servizi essenziali come l’acqua potabile e servizi igienici adeguati. Anche il suo amico sullo scooter condivideva questa realtà difficile da diversi anni.Le istituzioni sindacali denunciano l’inerzia del governo nel risolvere l’emergenza degli ghetti, sottolineando la necessità di utilizzare le risorse previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per migliorare le condizioni di accoglienza e inclusione dei lavoratori stranieri. I finanziamenti destinati alle abitazioni e ai servizi per questi lavoratori sembrano essere dispersi, non garantendo loro condizioni dignitose e sicure durante il periodo di raccolta.L’Arci ribadisce l’importanza fondamentale dei lavoratori stranieri per l’economia nazionale e la fornitura di cibo sulle tavole italiane. L’associazione critica aspramente la mancanza di risorse per garantire un servizio pubblico di trasporti sicuro durante la stagione delle raccolte, mettendo in evidenza la necessità urgente di intervenire per evitare tragedie come quella che ha colpito Tounkara Karamoko.
Tragedia a Borgo Mezzanone: giovane maliano ucciso in incidente, l’inerzia del governo sotto accusa
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