15 settembre 2024 – 23:01
Nel cuore del centro storico di Aosta, lungo la suggestiva via Sant’Anselmo, si assiste a un triste scenario: ben dodici saracinesche abbassate segnalano la chiusura di altrettanti negozi, mentre altri tre sono sull’orlo di gettare la spugna. I dati forniti da Confcommercio rivelano che nell’arco degli ultimi dieci anni è stato costretto a chiudere i battenti uno shop su quattro. Questa emorragia sembra destinata a proseguire senza tregua. A livello nazionale, nei soli primi tre mesi del 2024, ben diecimila attività commerciali al dettaglio hanno dovuto arrendersi alla crisi e abbassare definitivamente le saracinesche.Secondo quanto riportato da Confcommercio Aosta, le scelte strategiche adottate dall’amministrazione comunale non hanno tenuto conto della difficile congiuntura economica, contribuendo in maniera determinante all’effetto a catena delle chiusure. Il presidente Ermanno Bonomi ha espresso preoccupazione per il crescente numero di bar e ristoranti che stanno prendendo il posto delle tradizionali botteghe, mettendo così a rischio l’identità stessa della città. L’emblematica via Saint-Martin de Corlans ne è un esempio lampante: tutte le saracinesche sono abbassate, mentre in via Sant’Anselmo i locali storici hanno spento le loro vetrine.Il settore commerciale sta attraversando un periodo di profonda crisi post-Covid e la situazione non lascia spazio a ottimismo. La progressiva desertificazione delle vie commerciali più antiche è sotto gli occhi di tutti e rappresenta una ferita aperta che sembra destinata a continuare a sanguinare senza fine. La trasformazione dei centri storici da luoghi pulsanti di attività commerciali in spazi vuoti e silenziosi evidenzia la necessità urgente di ripensare strategie e politiche urbane per salvaguardare il tessuto economico locale e preservarne l’autenticità e l’identità storica.
