domenica 5 Ottobre 2025
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Georgia in fermento: elezioni municipali, prova di democrazia.

La Georgia è in fermento.

Le elezioni municipali, lungi dall’essere una mera formalità amministrativa, si configurano come un cruciale indicatore della salute della democrazia georgiana e del suo percorso, complesso e a tratti incerto, verso l’integrazione europea.

A Tbilisi, il cuore pulsante del Paese, una ventina di migliaia di cittadini hanno espresso il proprio dissenso riversandosi nelle strade, un fiume umano di bandiere georgiane e dell’Unione Europea che incarna le speranze di un futuro allineato ai valori occidentali.

Il bersaglio primario della protesta è il Sogno Georgiano, il partito al potere.

Definito a tratti “centrista-populista”, l’etichetta si rivela insufficiente per descrivere una formazione politica che, nel tempo, ha mostrato una progressiva deriva illiberalista e un’inquietante vicinanza all’influenza russa.
Questa tendenza, percepita come una minaccia all’identità nazionale e alle aspirazioni europee della Georgia, ha alimentato un profondo senso di frustrazione e rabbia tra una parte significativa della popolazione.
La manifestazione, inizialmente pacifica, si è intensificata prendendo una direzione inaspettata verso il Palazzo Presidenziale, simbolo del potere esecutivo.
La tensione è palpabile: i manifestanti, spinti dalla disperazione e dalla rabbia, tentano di superare le barriere, forzando le inferriate dell’edificio.

La reazione delle forze dell’ordine non tarda ad arrivare: l’impiego di gas lacrimogeni e idranti disperde la folla, segnando un’escalation di violenza che rischia di compromettere ulteriormente la già fragile situazione politica.
L’evento non è isolato; rappresenta l’apice di un clima di crescente polarizzazione.
Le accuse di brogli elettorali e di limitazioni alla libertà di espressione, ormai all’ordine del giorno, hanno minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nel processo democratico.

La questione dell’influenza russa, un elemento costante nel panorama geopolitico georgiano, è percepita come un fattore di destabilizzazione, alimentando sospetti di ingerenze e manipolazioni.
Le elezioni municipali si trasformano, quindi, in una prova di forza, un referendum implicito sul futuro della Georgia.

Il risultato non sarà determinato solo dai voti, ma anche dalla capacità del governo di ascoltare le istanze popolari, di garantire la trasparenza del processo elettorale e di riaffermare il proprio impegno verso i valori democratici e l’integrazione europea.

La stabilità del Paese, e il suo percorso verso l’Occidente, dipendono da questo delicato equilibrio.

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