16 settembre 2024 – 16:15
Negli annali della criminalità milanese resteranno impressi i quattro ergastoli inflitti a Ren, che equivalgono a un totale di 295 anni di reclusione. La leggenda racconta che la sua carriera criminale ebbe inizio quando era appena un bambino di otto anni, tentando di liberare una tigre da una gabbia in un circo che aveva piantato le sue tende nelle vicinanze della sua abitazione. Il protagonista della malavita milanese degli anni Settanta e Ottanta, attualmente ricoverato in una struttura per anziani, fondò nel quartiere del Giambellino una banda che si distinse per furti e rapine, entrando così nelle cronache dell’epoca come la Banda della Comasina, acerrima rivale del gruppo guidato da Francis Turatello. Il suo primo arresto risale al 1972, dopo aver compiuto una rapina in un supermercato insieme al fratello Roberto. Durante il periodo trascorso dietro le sbarre, causato da risse, pestaggi e sommosse, transitò attraverso ben 36 istituti penitenziari in meno di cinque anni. Riuscì successivamente a simulare malattie infettive iniettandosi urine endovenose, assumendo uova marce e respirando gas propano allo scopo di farsi ricoverare in ospedale e fuggire dalla detenzione. Durante la sua latitanza riformò la banda e riprese le attività criminali con nuove rapine armate, lasciando dietro sé una scia di crimini e omicidi tra cui spiccano quattro agenti di polizia, un medico e un impiegato bancario tra le vittime. Si contarono anche quattro sequestri di persona, due dei quali mai denunciati alle autorità competenti.