L’eredità di Francesco Mezzena: un tributo duraturo all’archeologia e alla conoscenza umana

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17 settembre 2024 – 10:01

Nel 1969, l’archeologa esperta di civiltà romana Rosanna Mollo fece una scoperta che avrebbe cambiato il corso della sua vita e di quella del marito Francesco Mezzena, collega specializzato in epoche antiche. Durante i lavori per la costruzione di tre condomini nella parte occidentale di Aosta, venne alla luce un bracciale seguito da resti di pietre scolpite fra i denti delle ruspe. Questo evento improvviso portò alla sospensione degli scavi e alla realizzazione che si trovavano di fronte a qualcosa di straordinario.Francesco Mezzena, noto come lo scopritore dell’area megalitica più importante d’Europa, ha lasciato questo mondo nel primo mattino di ieri. Accanto a lui c’era il figlio Marcello, testimone silenzioso della dipartita del padre. La sua morte è stata pacifica, quasi come se si fosse trasformato in un soffio leggero che si è disperso nell’aria.I funerali in onore di Francesco Mezzena si terranno domani ad Aosta alle 14:30 presso la suggestiva chiesa di Saint-Martin de Corleans. Con i suoi 84 anni appesi al filo dei ricordi e delle scoperte archeologiche, il nome di Mezzena rimarrà per sempre legato all’area megalitica che ha contribuito a portare alla luce con passione e dedizione.Il suo lavoro non era solo una professione ma una vera missione, un viaggio attraverso le epoche che ha arricchito non solo la nostra comprensione del passato ma anche il nostro presente. La sua eredità sarà custodita gelosamente dagli studiosi e dagli amanti della storia per generazioni a venire, un tributo duraturo al contributo straordinario di Francesco Mezzena al mondo dell’archeologia e della conoscenza umana.

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