18 settembre 2024 – 15:01
Francesco Mezzena, meglio conosciuto come Franco, è stato un uomo che ha saputo coniugare la passione per la scienza con il coraggio dei soldati in viaggio alla ricerca di nuove terre da esplorare e conoscere. La sua vita è stata segnata dall’epopea di scoperte e intuizioni che lo hanno portato a dedicarsi interamente allo studio e alla valorizzazione della civiltà antica rinvenuta nell’area ovest di Aosta, a St-Martin de Corleans. Per vent’anni ha scavato tra le rovine emergenti dalla terra, svelando progressivamente i segreti di una civiltà inaspettata e affascinante.La scomparsa dell’archeologo all’età di 84 anni, avvenuta all’alba di una domenica per un improvviso infarto, ha lasciato un vuoto nel mondo della ricerca e della cultura valdostana. I funerali si terranno alle 14:30 nella chiesa adiacente all’area megalitica che tanto ha appassionato Mezzena durante la sua vita. Non è stato semplice convincere le istituzioni regionali dell’importanza storica e culturale delle scoperte effettuate sotto la guida instancabile dell’archeologo e della moglie Rosanna Mollo.Jean-Pierre Guichardaz, assessore ai Beni culturali, ricorda Mezzena come un’icona dell’archeologia, capace di ispirare intere generazioni di giovani ricercatori grazie alla sua dedizione senza limiti e al suo impegno instancabile. Laura Montani, soprintendente ai Beni e alle Attività culturali, lo definisce un maestro dal fine intuito e dalle conoscenze vastissime che hanno permesso alla Valle d’Aosta di approfondire le proprie radici storiche in modo più completo ed esaustivo.L’eredità lasciata da Francesco Mezzena sarà un faro per le future generazioni di studiosi e appassionati di archeologia, un esempio di dedizione e amore per la conoscenza che continuerà a illuminare il cammino della ricerca scientifica nella regione valdostana.