L’alba di oggi ha visto dispiegarsi un’operazione di portata eccezionale, denominata “Termine”, che ha colpito duramente due nodi cruciali di una rete di narcotraffico transregionale e transnazionale.
L’intervento, orchestrato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cagliari con il supporto di centinaia di uomini, ha portato all’arresto di cinquanta persone, con nove in arresti domiciliari e ulteriori tre sottoposti a misure cautelari che impongono obblighi di dimora e divieti, segnando un punto di svolta nella lotta alla criminalità organizzata in Sardegna e oltre.
Le perquisizioni, simultanee e mirate, si sono estese su un ampio ventaglio geografico, interessando non solo le province sarde di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari, ma anche centri strategici del continente come Roma, Pisa, Biella, Vicenza e Macerata, evidenziando la complessità e l’estensione del sodalizio criminale smantellato.
La collaborazione tra le forze dell’ordine in diverse regioni testimonia l’approccio sinergico necessario per affrontare fenomeni così radicati.
Le accuse contestate, a vario titolo, includono associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di droga in concorso, e porto abusivo di armi, configurando un quadro di criminalità organizzata complessa e strutturata.
I soggetti coinvolti, sia di nazionalità italiana che straniera, molti dei quali già noti alle autorità, rappresentano figure chiave all’interno delle due associazioni criminali disarticulate.
L’indagine, condotta dalla Distrettuale Antimafia di Cagliari (DDA), ha messo in luce un modello criminale articolato e sofisticato.
Il primo gruppo, agendo come vero e proprio “hub” logistico, si dedicava all’approvvigionamento di sostanze stupefacenti, principalmente cocaina ed eroina, reperite sia sul territorio nazionale che, presumibilmente, attraverso canali internazionali.
La seconda struttura, identificata come “strumentale”, si avvaleva di professionisti del settore logistico, camionisti esperti, per occultare e trasportare ingenti quantitativi di droga, gestendo contestualmente il trasferimento di denaro contante per l’acquisto di nuove forniture.
Questo sistema, efficiente e meticolosamente organizzato, garantiva un flusso continuo di droga e denaro, rendendo l’organizzazione particolarmente difficile da infiltrare.
Un elemento cruciale dell’indagine ha rivelato legami strutturali tra i gruppi criminali operanti in Sardegna e ambienti della criminalità albanese, radicati nelle regioni Toscana e Veneto.
Questa connessione transnazionale sottolinea l’importanza di una cooperazione internazionale per contrastare efficacemente il narcotraffico, un business globale che alimenta altre forme di criminalità e mina la sicurezza pubblica.
L’operazione “Termine” rappresenta un significativo passo avanti in questa direzione, ma la lotta contro il narcotraffico rimane una sfida costante che richiede un impegno continuo e un approccio multidisciplinare.