Sfide e rischi per gli operatori sanitari: la difficile realtà del pronto soccorso a Ciri

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19 settembre 2024 – 08:45

Il dottor Matteo Traversa, un medico di 36 anni con una famiglia composta da due figli e una moglie, ha assunto da poco più di un anno il ruolo di dirigente medico presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Ciri. In questo contesto, i turni notturni rappresentano dei momenti particolarmente rischiosi, poiché la presenza di personale è ridotta e le situazioni critiche possono presentarsi in qualsiasi momento. Nonostante la realtà a Ciri sia generalmente più tranquilla rispetto alle grandi città, è evidente quotidianamente il nervosismo e le difficoltà che le persone incontrano nell’accesso ai servizi sanitari.Recentemente si è verificato un episodio in cui un paziente desiderava sottoporsi a una risonanza magnetica, ma non riusciva né a prenotarla regolarmente né a effettuarla privatamente, pertanto si è recato al pronto soccorso esigendo il suo diritto alla prestazione. Nonostante l’iniziale rifiuto del personale medico, il paziente ha manifestato la sua frustrazione che è stata successivamente placata attraverso una comunicazione empatica e chiara sulle ragioni della decisione presa. Tuttavia, situazioni come queste rappresentano spesso delle incognite per gli operatori sanitari, poiché molte volte i pazienti si trovano in condizioni di estrema difficoltà e non hanno altre alternative se non rivolgersi al pronto soccorso.In questi contesti emergono anche situazioni di violenza fisica e verbale nei confronti degli operatori sanitari: nel corso dell’ultimo inverno, un paziente agitato con precedenti penali ha causato scompiglio nel pronto soccorso aggredendo diversi membri del personale. Le aggressioni verbali sono purtroppo all’ordine del giorno, con diverse sfumature che vanno dal semplice innalzamento del tono di voce fino alle minacce e agli insulti diretti. Il dottor Traversa stesso ha vissuto esperienze simili durante la sua carriera lavorativa presso l’Ospedale Mauriziano.È evidente che il fenomeno delle aggressioni nei confronti degli operatori sanitari sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti, rendendo necessaria l’adozione di misure preventive e protettive per garantire la sicurezza e la salute di coloro che operano quotidianamente per fornire assistenza ai pazienti.

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