19 settembre 2024 – 16:45
Dopo l’incidente del 2 settembre, che ha portato alla chiusura di 32 impianti e al successivo riavvio della linea 1 dopo un mese di lavori e alle scuse pubbliche dell’amministratrice delegata Serena Lancione, il Gtt ha deciso di reagire attivamente schierando una task force composta da tecnici in collaborazione con InfraTo e il Politecnico al fine di valutare lo stato delle 142 scale mobili presenti nella nostra metropolitana. Si è anche ipotizzato l’organizzazione di un concorso tra architetti per la progettazione delle pensiline per gli accessi alle 23 stazioni, considerando che la fermata Bernini ha registrato ben 76 guasti in soli 7 mesi a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici quali pioggia, foglie secche, sale antigelo in inverno e polveri sottili nell’aria.Il presidente di InfraTo, il professor Bernardino Chiaia, ha dichiarato che è necessario coinvolgere fin da subito la Soprintendenza per evitare ostacoli alla realizzazione del progetto originario. Le strutture dovranno essere non solo esteticamente pregevoli ma anche funzionali e facilmente manutenibili, con un occhio attento alla sostenibilità economica considerando i costi stimati intorno ai 250 mila euro per ogni fermata. Chiaia ammette che si tratta di un percorso ancora tutto da definire ma si mostra aperto a esplorare tutte le possibilità.Si fa riferimento all’esistenza a Milano di stazioni sponsorizzate da marchi come Trussardi e Unicredit come modello da valutare anche per il Gtt, previo confronto con le Belle Arti. L’obiettivo è quello di creare strutture che possano integrarsi armoniosamente nei contesti urbani prestigiosi come lo stile liberty di corso Francia o i portici di corso Vittorio. In questo modo si mira a migliorare l’efficienza e l’estetica delle stazioni della metropolitana, tenendo conto delle esigenze dei cittadini e dell’ambiente circostante.
