La richiesta di condanna avanzata dai pubblici ministeri della Procura di Castrovillari nei confronti di Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza morto tragicamente nel 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico, è di ventitre anni di reclusione. L’accusa pesa su di lei per omicidio volontario in concorso con ignoti, davanti ai giudici della Corte d’assise di Cosenza. Il pm Luca Primicerio ha formulato la richiesta insieme al procuratore Alessandro D’Alessio, dopo una requisitoria che ha visto l’imputata assente in aula. Questo processo si inserisce in un contesto intricato e doloroso, dove la verità cerca faticosamente di emergere tra le ombre del passato e i segreti sepolti sotto il peso degli anni. La figura enigmatica di Isabella Internò si staglia al centro di un mistero che ha sconvolto una comunità intera, lasciando cicatrici profonde nel tessuto sociale. Le testimonianze si intrecciano come fili invisibili in una tela complessa, dove la giustizia deve districarsi tra menzogne e verità nascoste. Il destino tragico di Denis Bergamini continua a gettare ombre sinistre su questa vicenda, mentre il dolore delle famiglie coinvolte resta ancora vivo e palpitante. In un’aula silenziosa e carica di tensione si consuma il dramma umano che ha segnato indelebilmente la storia di questa piccola comunità calabrese, dove le passioni e gli intrighi si intrecciano in un intreccio avvincente e oscuro. La ricerca della verità diventa così una sorta di viaggio tortuoso attraverso i labirinti dell’animo umano, alla ricerca della luce che possa finalmente dissipare le tenebre che avvolgono questo caso misterioso e tormentato.
Verità e tenebre nel processo contro Isabella Internò: richiesta di condanna a 23 anni.
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