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mercoledì 12 Novembre 2025

Attivisti in Israele: ActionAid chiede la liberazione immediata

La richiesta di immediata liberazione degli attivisti detenuti in Israele rappresenta una grave denuncia di violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale umanitario e dei trattati che regolano la condotta bellica.
ActionAid Italia, con i suoi co-segretari generali Katia Scannavini e Lorenzo Eusepi, solleva un campanello d’allarme urgente a seguito dell’intercettazione della Global Sumud Flotilla, un’iniziativa volta a rompere l’assedio di Gaza e a portare aiuti umanitari alla popolazione civile.
Centinaia di attivisti, tra cui il presidente di ActionAid Italia, Abderrahmane Amajou, si trovano attualmente incarcerati nelle carceri israeliane di Ketziot e Saharonim, strutture situate in un’area desertica e notoriamente lontane da qualsiasi controllo internazionale.

La presenza di Amajou, un attivista italo-marocchino di 39 anni, a bordo della nave Paola 1, testimonia un impegno personale e consapevole di fronte a una situazione di profonda crisi umanitaria.
L’azione di ActionAid Italia, in stretto contatto con l’unità di crisi della Farnesina, mira a garantire la massima protezione diplomatica e consolare per gli attivisti detenuti, ottenendo informazioni precise e tempestive sulle loro condizioni di salute e sulla loro incolumità.

L’assenza di una data certa per il rilascio degli attivisti, unitamente alla mancanza di trasparenza da parte delle autorità israeliane, alimenta preoccupazioni serie e giustifica la ferma richiesta di liberazione immediata.
Questa vicenda non si limita a una questione di diritti individuali; essa riflette una più ampia problematica legata alla legalità dell’assedio di Gaza e alla responsabilità del diritto internazionale di proteggere i civili in contesti di conflitto.

La detenzione degli attivisti, a prescindere dalle accuse che potrebbero essere loro rivolte (che finora non sono state chiarite in modo dettagliato e verificabile), costituisce una palese violazione dei principi di proporzionalità e necessità che dovrebbero guidare le azioni militari in zone di conflitto.
ActionAid Italia, con la sua richiesta al governo italiano, esorta a un intervento diplomatico energico e mirato, non solo per il rilascio del presidente Amajou, ma per garantire che tutti gli attivisti siano trattati con rispetto e dignità, e che siano assicurati loro i diritti fondamentali previsti dalla Convenzione di Ginevra.

L’urgenza della situazione richiede un impegno globale per affermare il primato del diritto internazionale e per promuovere una soluzione pacifica e duratura alla crisi umanitaria in Palestina.

La liberazione degli attivisti è un atto di giustizia, un segnale chiaro che il diritto internazionale non può essere piegato agli interessi politici o militari.

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