“Simone Pini chiede giustizia: la sua lotta per dimostrare l’innocenza dopo anni di ingiusta detenzione a Cuba”

Simone Pini, un uomo italiano detenuto ingiustamente in un carcere cubano per 14 lunghi anni, si rivolge alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per gridare la sua innocenza con forza e determinazione. Condannato a 25 anni per un omicidio che sostiene di non aver commesso, Pini porta avanti la sua battaglia per dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli sono stati attribuiti. Attraverso una lettera appassionata e carica di verità, racconta il suo calvario trascorso lontano dalla sua terra natale, vittima di accuse infondate e ingiuste.Con il passare degli anni e grazie a una recente riforma della Costituzione cubana, Simone è finalmente riuscito a mettere le mani su prove tangibili della sua innocenza. Documenti che attestano la sua presenza in Italia al momento del crimine di cui è accusato, smentendo categoricamente la versione delle autorità cubane. Queste prove cruciali sono state consegnate anche all’ambasciata italiana, nella speranza di ottenere finalmente giustizia e poter tornare nel suo Paese d’origine.Pini fa appello alla solidarietà e all’intervento della presidente Meloni affinché possa tornare in patria e riprendere la sua vita interrotta da un’ingiusta condanna. Con coraggio e determinazione, lotta contro un sistema carcerario ostile che gli ha negato ripetutamente i benefici previsti dalla legge per i detenuti stranieri non residenti. La sua voce si leva forte e decisa, chiedendo giustizia e libertà dopo anni di sofferenza e ingiustizia subita in silenzio.