22 settembre 2024 – 20:45
Nel 1994, in un’epoca in cui il panorama culturale si presentava come un mistero avvolto da un velo di inaccessibilità per chi non ne faceva parte per motivi familiari, ho deciso di iscrivermi a uno dei corsi brevi offerti dalla Holden. Questa istituzione proponeva due tipologie di percorsi formativi: il master triennale, rivolto a gruppi ristretti di 20-30 persone a tempo pieno, e i corsi brevi serali, pensati per chi lavorava e poteva partecipare solo dopo le 18. Gli intellettuali dell’epoca sembravano quasi dei sacerdoti appartenenti a un ordine segreto, la cui sapienza si sprigionava attraverso le pagine dei giornali e dei libri. La figura di Alessandro Baricco con i suoi programmi televisivi e le sue riflessioni sulla terza pagina de La Stampa rappresentava una sorta di apertura verso questo mondo affascinante e enigmatico.La scuola Holden era al centro di molte discussioni culturali dell’epoca, soprattutto grazie alla presenza dello scrittore Gianluigi Ricuperati, che incarnava l’anima della scuola stessa. La festa organizzata per celebrare i trent’anni della Holden era un evento atteso e significativo per tutti coloro che facevano parte di quella comunità variegata ed eclettica. L’indirizzo del corso in via Dante 118 rappresentava un crocevia di esperienze umane diverse e potenzialmente infinite.A ventitré anni dalla mia iscrizione alla Holden, rifletto su quanto quel momento abbia influenzato il mio percorso personale e professionale. Quella decisione ha aperto nuove prospettive e mi ha permesso di accedere a mondi fino ad allora sconosciuti. Oggi guardo indietro con gratitudine verso quei giorni in cui ho varcato la soglia della scuola Holden, consapevole dell’impatto positivo che ha avuto sulla mia vita.
