martedì 7 Ottobre 2025
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Sospensione del gemellaggio Milano-Tel Aviv: ferita antisemita e appello alla pace.

La proposta di sospensione del gemellaggio tra Tel Aviv e Milano rappresenta una ferita profonda per la comunità ebraica milanese, un gesto che, a suo dire, trascende la mera questione politica per configurarsi come un atto di antisemitismo di gravità inaudita.

La voce del presidente della comunità ebraica, Walter Meghnagi, risuona carica di sgomento in un contesto segnato dal recente anniversario degli eventi tragici del 7 ottobre.
L’impossibilità di portare all’approvazione dell’ordine del giorno in Consiglio Comunale, per mancanza dei numeri necessari, non attenua il dolore provocato dalla stessa proposta.
Tale gesto, percepito come un’espressione di intolleranza, si inserisce in un quadro storico complesso e doloroso, segnato dalla memoria di un massacro che ha colpito indiscriminatamente cittadini israeliani, palestinesi e abitanti di villaggi pacifici.

È fondamentale, in questa ricorrenza, non disperdere la chiarezza degli eventi: l’esistenza di un aggressore e di un aggredito non è una questione opinabile, ma un dato di fatto che deve essere riconosciuto per poter auspicare una vera e duratura pace.

La comunità ebraica si erge a voce per la condanna di ogni forma di violenza e incitamento all’odio antisemita, ribadendo il proprio impegno per un futuro di convivenza pacifica e di rispetto reciproco.
La proposta di sospensione del gemellaggio non è un semplice atto amministrativo, ma una potenziale cancellazione di ponti culturali e di dialogo, un messaggio distorto che rischia di alimentare ulteriori divisioni e pregiudizi.
In un’epoca segnata da crescenti tensioni geopolitiche e da una pericolosa escalation di intolleranza, è imperativo difendere i valori della tolleranza, dell’inclusione e del riconoscimento della diversità.
La memoria del passato deve fungere da monito costante, spingendoci a promuovere l’educazione alla storia, alla comprensione delle culture e alla condanna di ogni forma di discriminazione.
La pace non può essere raggiunta attraverso la sospensione dei legami, ma attraverso il rafforzamento del dialogo, l’ascolto reciproco e l’impegno condiviso per un futuro di giustizia e di rispetto dei diritti umani fondamentali.
La comunità ebraica milanese esprime la propria ferma opposizione a qualsiasi azione che possa compromettere questi valori imprescindibili.

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