23 settembre 2024 – 11:45
A Desana, a 8 km da Vercelli, lungo una strada asfaltata che divide vasti campi di riso, si trova un piccolo borgo abitato da poche anime. In questo luogo tranquillo vive un uomo di nome Alessandro Cantamessa, il quale porta con sé il peso di una terribile tragedia: la più grave strage ferroviaria italiana degli ultimi 15 anni, avvenuta la notte del 30 agosto 2023. Cantamessa è stato testimone diretto dell’incidente che ha coinvolto cinque persone, delle quali tre erano suoi colleghi con cui aveva lavorato fino al 2022.Alessandro Cantamessa, quarantatreenne padre di due figli e marito devoto, si prepara a rivelare la verità su quanto accaduto quella tragica notte. Non è mossa da vendetta la sua testimonianza, ma piuttosto dal desiderio di far luce sull’accaduto e rendere giustizia alle vittime. Con determinazione e coraggio si appresta a recarsi in procura per confermare i fatti che ha vissuto sulla propria pelle.Il suo racconto inizia con il rifiuto di scendere sui binari senza interruzione di linea, una pratica pericolosa ma apparentemente diffusa nell’azienda presso cui lavorava. Cantamessa ricorda vividamente il momento in cui mise in discussione questa prassi rischiosa e venne minacciato di non essere pagato per le ore non lavorate. Un sistema ingiusto emerge anche riguardo ai pagamenti: molte ore extra svolte dai dipendenti sparivano misteriosamente dalla busta paga.La decisione di parlare adesso è stata motivata dall’incontro con il padre della giovane vittima Kevin, deceduto nell’incidente ferroviario. La rabbia e la sete di giustizia del genitore hanno risvegliato in Cantamessa il senso del dovere morale verso le vittime e i loro familiari. Con determinazione e onestà d’animo, si appresta a fare la sua parte affinché la verità venga finalmente alla luce e sia fatta giustizia per coloro che hanno perso la vita in circostanze così tragiche.