Nel cuore pulsante della Valtellina, il Comune di Chiuro, incastonato a 1800 metri di altitudine e con una popolazione di circa 2400 anime, ha implementato una misura di tutela ambientale e sicurezza stradale di notevole rilevanza.
L’ordinanza del sindaco Tiziano Maffezzini, in vigore fino al 31 ottobre, impone la chiusura notturna delle strade comunali, un provvedimento dettato dalla necessità di preservare un fenomeno naturale di grande valore: il bramito del cervo.
Il bramito, più che un semplice verso, rappresenta un rituale complesso e affascinante, cardine del ciclo riproduttivo del cervo.
Durante questo periodo, i maschi, in competizione per l’attenzione delle femmine, emettono potenti richiami che echeggiano tra le montagne, creando un’atmosfera suggestiva e attirando visitatori desiderosi di testimoniare questo spettacolo naturale.
La salvaguardia di questo momento cruciale, intrinsecamente legato alla sopravvivenza della specie, diventa quindi una priorità per l’amministrazione locale.
L’ordinanza, che prevede il divieto di circolazione veicolare dalle 22:00 alle 05:00 nel tratto compreso tra Campello e Campiascio, non è motivata unicamente dalla tutela della fauna.
Si tratta infatti di un approccio integrato che considera anche la sicurezza stradale.
L’aumento del rischio di attraversamenti improvvisi da parte dei cervi, amplificato dal loro comportamento alterato durante la stagione riproduttiva, rappresenta un pericolo concreto per la circolazione e per gli stessi animali.
Per consentire la prosecuzione di attività lavorative essenziali, sono previste deroghe per i veicoli autorizzati, in particolare quelli diretti alla zona del Pian dei Cavalli.
Tuttavia, per tutti gli altri utenti della strada, l’ordinanza offre l’opportunità di partecipare a uscite guidate, organizzate da associazioni locali, che permettono di ascoltare il bramito in un contesto rispettoso e consapevole.
Il provvedimento si fonda su una solida base scientifica, sottolineando la particolare sensibilità dei cervi ai disturbi antropici durante il periodo riproduttivo.
Il continuo transito di veicoli finalizzato all’osservazione della fauna, seppur animato da buone intenzioni, genera un disturbo significativo che può compromettere il successo riproduttivo dei cervi.
L’ordinanza si configura quindi come un atto di responsabilità, volto a sensibilizzare la comunità al rispetto della biodiversità e a garantire la sostenibilità ambientale del territorio.
Rappresenta un esempio concreto di come l’azione amministrativa possa coniugare la conservazione della natura con la sicurezza pubblica, promuovendo un turismo più consapevole e rispettoso dell’ambiente alpino.
L’iniziativa mira a creare un equilibrio tra le esigenze umane e la tutela di una specie iconica del paesaggio valligiano, contribuendo a preservare un patrimonio naturale di inestimabile valore per le generazioni future.