24 settembre 2024 – 10:20
Il procedimento per la ricollocazione dell’impianto di depurazione nella località di Volpetta a Chialamberto, situata nelle Valli di Lanzo, è stato ufficialmente avviato. Secondo quanto emerso dalla procura di Ivrea, l’impianto è stato costruito su un terreno ad elevato rischio idrogeologico, in prossimità del torrente Stura e nelle vicinanze di un’abitazione. Durante l’udienza preliminare presso il tribunale di Ivrea, è stato escluso dal processo il direttore generale dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale 3, Roberto Ronco. La decisione dei giudici ivresi è stata quella di non procedere con l’accusa poiché nel frattempo il reato di abuso d’ufficio per il quale era stato incriminato è stato abrogato.Restano invece sotto processo altri sei imputati accusati di pericolo di disastro colposo, omissione di atti d’ufficio e reati amministrativi: Chiara Manavello e Silvano Iraldo, rispettivamente rappresentanti legali per conto di Smat e progettista nonché responsabile dei lavori per conto della stessa azienda; Gabriele Castellini, attuale sindaco che all’epoca ricopriva la carica di assessore; Adriano Bonad Bottino, ex sindaco fino al maggio del 2023; Alessandra Aimo Bot in qualità di assessore; infine Alessandro Di Gennaro, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune accusato solo per omissione degli atti d’ufficio.L’accusa sostiene che il cantiere sia stato aperto senza specificare le tempistiche di inizio e fine lavori e senza aver effettuato i calcoli strutturali necessari. La battaglia legale è stata avviata nel 2019 dai cittadini locali ed è stata caratterizzata da proteste pubbliche, raccolte firme ed esposti alle autorità competenti. Secondo l’accusa, durante la realizzazione dell’opera tra il 2019 e il 2021 sono state effettuate modifiche al piano regolatore troppo vicine alle abitazioni circostanti e non è stata convocata la conferenza dei servizi indispensabile per ottenere le autorizzazioni necessarie.