La Rivoluzione Robotica in Cardiochirurgia: Un Nuovo Orizzonte per i Pazienti del VenetoL’innovazione tecnologica continua a ridefinire i confini della medicina, e la Cardiochirurgia non fa eccezione.
Il Polo Chirurgico di Borgo Trento, a Verona, si distingue come pioniere nell’introduzione della Cardiochirurgia Robotica, una frontiera che promette di trasformare radicalmente il percorso di cura per i pazienti affetti da patologie cardiache.
Abbandonando la tradizionale metodica “open”, che richiede l’apertura dello sterno, questo approccio mininvasivo utilizza il sistema robotico Da Vinci per eseguire bypass coronarici con un impatto significativamente ridotto sul paziente.
La storia di questa tecnica affonda le sue radici nel 1996, ma è solo negli ultimi anni, grazie a progressi significativi nelle piattaforme robotiche e negli strumenti chirurgici, che essa ha raggiunto la maturità clinica e l’adozione diffusa in Europa e negli Stati Uniti.
L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Verona si pone come punto di riferimento in questo scenario, arricchendo il proprio ventaglio di specialità chirurgiche mininvasive, che già comprendono Urologia, Ginecologia, Chirurgia Esofago-Stomaco-Pancreas, Otorinolaringoiatria, Senologia, Chirurgia Renale e Polmonare, Pediatrica.
L’AOUI vanta l’utilizzo di ben cinque piattaforme robotiche, a testimonianza dell’impegno verso l’innovazione e la centralità del paziente.
Attualmente, in Italia, la Cardiochirurgia Robotica è praticata in quattro centri di eccellenza, tra cui l’Unità Operativa di Cardiochirurgia diretta dal Prof.
Giovanni Battista Luciani.
L’AOUI di Verona è stata la prima in Veneto a implementare questa tecnica salvavita, offrendo ai pazienti la possibilità di sottoporsi a rivascolarizzazione miocardica, ovvero bypass a cuore battente, con un approccio ibrido che massimizza l’efficacia e minimizza l’impatto.
Il primo intervento su un paziente proveniente da Rovigo è stato eseguito a giugno, e si prevede che entro ottobre saranno completati altri quattro.
“Siamo particolarmente entusiasti di questa nuova era della Cardiochirurgia,” afferma il Prof.
Luciani.
“La robotica sta rivoluzionando la chirurgia in molte specialità, e in Cardiochirurgia rappresenta un salto di qualità in termini di precisione, controllo e risultati per il paziente.
Il nostro obiettivo ambizioso è estendere questa tecnologia alla chirurgia valvolare, intervenendo su malfunzionamenti della valvola mitrale, tricuspide e aortica, spesso causa di gravi complicanze.
“L’intervento robotico si distingue per la sua delicatezza: piccole incisioni, dai 5 agli 8 millimetri, tra gli spazi intercostali eliminano la necessità di aprire la gabbia toracica e dividere lo sterno.
Il cardiochirurgo, alla console, manovra con precisione i bracci robotici, guidati da joystick intuitivi.
Gli strumenti chirurgici, fedeli alle loro controparti tradizionali, vengono inseriti attraverso i fori, insieme a una telecamera ad alta definizione che offre una visione tridimensionale del campo operatorio.
Un team multidisciplinare, composto dal cardiochirurgo alla console, da un chirurgo al tavolo operatorio (per supervisione e supporto), da un cardioanestesista e da infermieri strumentisti altamente specializzati, garantisce la sicurezza e l’efficienza dell’intervento.
Il Dott. Callisto Marco Bravi, Direttore Generale dell’AOUI, sottolinea l’importanza dell’expertise del personale: “Disponiamo di cinque piattaforme robotiche all’avanguardia, ma la vera forza risiede nella competenza e nella formazione continua dei nostri medici e infermieri.
“I benefici per i pazienti sono tangibili.
La minore invasività si traduce in una riduzione del rischio di complicanze polmonari e di difficoltà di guarigione della ferita, con conseguente percorso post-operatorio più agevole e una ripresa più rapida.
“Questo approccio ha un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti,” conferma il Prof.
Gottin, Direttore della Terapia Intensiva Cardio-Toraco-Polmonare.
Il sistema Da Vinci, utilizzato presso l’AOUI, rappresenta lo stato dell’arte della robotica chirurgica.
Il software del robot è dotato di sistemi di sicurezza avanzati, tra cui la capacità di bloccare immediatamente i bracci in caso di necessità.
Il Dott. Vincenzo Giambruno, cardiochirurgo certificato in robotica, sottolinea l’importanza cruciale della formazione continua del personale, elemento chiave per garantire la sicurezza e l’efficacia di questa innovativa tecnica.
L’introduzione della Cardiochirurgia Robotica a Verona segna un punto di svolta per la cardiologia veneta, aprendo nuove prospettive di cura e migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti.