24 settembre 2024 – 20:45
Il boss Pasquale Bonavota è una figura complessa che alcuni membri della ‘ndrangheta hanno sostenuto fornendo appoggio logistico e finanziario. Il suo arresto avvenuto a Genova ha segnato una svolta nella lotta contro il crimine organizzato, diventando il ricercato numero uno dopo la cattura di Matteo Messina Denaro. La sua storia è un mix di violenza e trasformazione imprenditoriale, passando da un’infanzia segnata dalla vendetta delle cosche a un ruolo di leadership in una cosca potente coinvolta in inchieste giudiziarie importanti come Rinascita Scott.Bonavota si è evoluto da giovane armato a leader mafioso moderno con interessi internazionali, spaziando da Roma al Piemonte fino all’Ungheria. In Liguria ha trovato sostegno dai Garcea e altri affiliati, costruendo una rete di fedelissimi nel Torinese tra Moncalieri e Carmagnola. In questa zona si è affidato a colonnelli mafiosi per gestire le attività criminali, come nel caso di Raffaele Serratore che ha ricevuto richieste particolarmente cruente per intimidire le vittime.La dualità di Bonavota emerge nelle sue due facce: quella del passato violento e crudele contrapposta alla visione imprenditoriale e strategica del presente. La sua capacità di adattamento alle nuove sfide della mafia calabrese lo ha reso un personaggio chiave nell’organizzazione criminale, capace di navigare tra gli intrighi politici e le dinamiche economiche con astuzia.L’arresto di Bonavota rappresenta una vittoria importante nella lotta alla criminalità organizzata, ma anche un monito sulle ramificazioni profonde della ‘ndrangheta nel tessuto sociale ed economico italiano. La sua storia incarna la complessità dei rapporti tra mafia e potere, tra violenza e ingegno, offrendo uno spaccato della realtà criminale contemporanea che continua a sfidare le istituzioni e la società nel loro tentativo di contrastarla efficacemente.
