martedì 14 Ottobre 2025
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Anziano truffato: 738.000 euro persi, indagini sulla banca

Un anziano, settantottenne, si è trovato al centro di una vicenda intricata che solleva interrogativi profondi sulla fiducia, la vulnerabilità degli individui più fragili e le responsabilità delle istituzioni finanziarie.

La donna, dopo aver affidato i propri risparmi a un nipote presentato come esperto del settore finanziario, si è trovata improvvisamente con il conto svuotato, una somma ingente pari a 738.000 euro, trasferita in un’operazione che ha gettato una luce inquietante sulle pratiche bancarie e sulla gestione dei conti online.

Il percorso giudiziario è stato segnato da una prima richiesta di archiviazione da parte della Procura, respinta a seguito di un’opposizione determinata della persona offesa, che ha portato all’imputazione coatta del nipote.

L’uomo, quarantasettrenne, aveva manipolato l’anziana parente, convincendola ad aprire un conto su una banca online e successivamente un secondo conto in una banca estera, presentando la faccenda come un’opportunità di investimento.

L’anziana, ignara del raggiro, ha fornito le proprie credenziali per la gestione dei conti, facilitando il successivo trasferimento fraudolento.
Il bonifico cruciale, avvenuto a giugno 2018, è stato autorizzato telefonicamente dalla banca, un dettaglio che ha scatenato un acceso dibattito sulla responsabilità delle istituzioni finanziarie.

La vittima ha scoperto la perdita solo nel 2021, durante un controllo dei propri conti, quando ha appreso che il conto inglese era completamente vuoto.
L’acquisizione di una registrazione telefonica, ottenuta grazie all’intervento della difesa dell’anziana, ha fornito una prova tangibile del dialogo tra una voce femminile e gli operatori bancari, confermando l’autorizzazione del bonifico.

Questa evidenza, unita alle irregolarità procedurali riscontrate, ha portato il giudice del tribunale di Bologna, Gilda Del Borrello, ad accogliere la richiesta di citazione in giudizio della banca come responsabile civile.
La decisione del giudice sottolinea come le operazioni di trasferimento di ingenti somme di denaro, soprattutto quando coinvolgono soggetti vulnerabili, richiedano obblighi di verifica stringenti e procedure rafforzate.

La somma in questione, significativamente superiore alle movimentazioni precedenti, avrebbe dovuto attivare sistemi di controllo più rigorosi da parte della banca, sollevando sospetti sulla legittimità dell’operazione e proteggendo il cliente da possibili frodi.
Il caso evidenzia una preoccupante mancanza di diligenza e una potenziale omissione di doveri di protezione nei confronti di una cliente anziana, esposta a rischi di manipolazione e inganno.
L’intera vicenda impone una riflessione più ampia sulla necessità di rafforzare la vigilanza e la responsabilità delle banche, garantendo la tutela dei consumatori e la prevenzione di abusi, specialmente nei confronti di coloro che si trovano in una condizione di maggiore vulnerabilità.

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