Negli ultimi anni, più di 850.000 cubani hanno scelto di lasciare la propria patria per cercare una nuova vita negli Stati Uniti, segnando così un significativo esodo che le autorità stanno definendo come il più massiccio dalla rivoluzione del ’59. Questi dati sono stati resi noti dal portale indipendente CiberCuba, che ha pubblicato le informazioni fornite dall’agenzia delle dogane e delle frontiere degli Stati Uniti.Questo fenomeno ha avuto un impatto significativo sulla demografia cubana, con una riduzione della popolazione del 18% in pochi anni. Nonostante le statistiche ufficiali indichino che Cuba conta circa 11 milioni di abitanti, alcune stime alternative suggeriscono che il numero reale potrebbe essere inferiore, attestandosi intorno agli 8,6 milioni.Il contesto in cui si inserisce questo esodo è caratterizzato da una profonda crisi economica e instabilità sociale, fattori che non lasciano presagire un’imminente inversione di tendenza. Al contrario, gli esperti ritengono che il flusso migratorio potrebbe aumentare ulteriormente a causa delle crescenti difficoltà affrontate dalla popolazione cubana: razionamenti energetici, carenza di acqua, cibo e medicinali, insieme all’accentuarsi della repressione politica.Questa situazione mette in luce la complessità dei problemi che affliggono l’isola caraibica e solleva interrogativi sulle prospettive future per i suoi abitanti. Il continuo deterioramento delle condizioni di vita e il clima di incertezza generale potrebbero spingere sempre più persone a cercare opportunità altrove, amplificando così l’esodo verso nuove terre alla ricerca di speranza e prosperità.
Esodo cubano verso gli Stati Uniti: impatto demografico e crisi in crescita
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