giovedì 9 Ottobre 2025
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Controlli sul lavoro in Sardegna: irregolarità diffuse e sanzioni

Nel corso dell’estate 2025, un’intensificata attività di vigilanza del lavoro, condotta dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Sassari, con il supporto logistico e operativo delle Stazioni Carabinieri provinciali e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, ha portato alla luce un quadro preoccupante relativo alla conformità delle aziende operanti nel territorio.

Il bilancio complessivo, che ha coinvolto 34 imprese distribuite in un ampio ventaglio di comuni sardi, da Sassari ad Alghero, fino a estendersi lungo la costa e l’entroterra, evidenzia una diffusa incidenza di pratiche irregolari.

L’indagine si è focalizzata primariamente sulla verifica del rispetto dei contratti di lavoro, sull’applicazione rigorosa delle normative in materia di salute e sicurezza, e sulla prevenzione di infortuni sul lavoro, elementi cruciali per la tutela dei lavoratori e la salvaguardia della produttività aziendale.
Tuttavia, i controlli, estesi a 199 posizioni lavorative, hanno rivelato che il 44% delle aziende controllate, ovvero 15 su 34, presentavano criticità significative.
Le irregolarità riscontrate non si limitano a semplici violazioni burocratiche, ma denotano spesso una carenza di cultura della sicurezza e una sottovalutazione dei rischi professionali.

La mancata valutazione dei rischi e la conseguente assenza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), elemento imprescindibile per la prevenzione degli infortuni, hanno comportato la sospensione immediata dell’attività di una impresa.

Un secondo caso di sospensione è stato determinato dall’accertamento di un impiego massiccio di lavoratori in nero, che ha superato la soglia del 10% della forza lavoro complessiva, una pratica che altera la concorrenza e danneggia i lavoratori onesti.
Particolarmente allarmante è l’individuazione, in sette aziende, di impianti di videosorveglianza installati senza le necessarie autorizzazioni, sollevando interrogativi sull’uso improprio di tali strumenti per un controllo a distanza dei lavoratori.

Tale pratica, oltre a violare la normativa sulla privacy, genera un clima di sfiducia e demotivazione all’interno dell’ambiente lavorativo, con impatti negativi sulla produttività e sul benessere psicologico dei dipendenti.

Le sanzioni amministrative, per un totale di 43.000 euro, costituiscono una componente significativa dell’azione di contrasto, ma l’obiettivo primario rimane la sensibilizzazione delle imprese e la promozione di comportamenti responsabili e conformi alla legge.
L’azione di vigilanza sottolinea la necessità di una maggiore consapevolezza da parte degli imprenditori riguardo agli obblighi di legge e all’importanza di investire in sicurezza e formazione del personale, non solo per evitare sanzioni, ma soprattutto per tutelare la salute e il futuro dei lavoratori.

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