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Tod’s sotto inchiesta: sfruttamento lavoro e filiere opache

L’indagine in corso presso la Procura di Milano solleva interrogativi complessi e di vasta portata, riguardanti la responsabilità penale delle aziende e la crescente necessità di una governance etica e trasparente nelle filiere produttive globali.
La richiesta di applicazione della misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria a Tod’s spa, un marchio iconico del Made in Italy, non è un episodio isolato, ma si inserisce in una tendenza preoccupante che ha già visto coinvolti altri importanti nomi del settore moda.

L’accusa principale è quella di aver agevolato attività illegali, in particolare sfruttamento del lavoro, attraverso una rete di laboratori tessili gestiti da operatori cinesi.

L’indagine, condotta sotto la direzione del magistrato Paolo Storari, si focalizza sull’inadeguata attività di controllo da parte dell’azienda, che avrebbe permesso la perpetuazione di condizioni lavorative inaccettabili all’interno della sua catena di fornitura.
Queste condizioni includono, ma non si limitano a, retribuzioni palesemente inferiori ai minimi legali, orari di lavoro eccessivi e l’assenza di tutele previste dalla legge.
La gravità della situazione risiede nel fatto che l’indagine non riguarda solo una singola fabbrica o un singolo episodio, ma un sistema strutturale di controlli insufficienti, che ha permesso a queste pratiche illecite di proliferare.
Questo solleva dubbi sulla capacità di Tod’s spa di monitorare e garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori all’interno della sua filiera produttiva, un aspetto cruciale nell’era della globalizzazione e della crescente consapevolezza dei consumatori.

La richiesta di amministrazione giudiziaria, sebbene al momento sospesa in attesa di una decisione della Corte di Cassazione in merito alla competenza territoriale, è una misura estrema che riflette la serietà delle accuse e la preoccupazione delle autorità giudiziarie.

Il precedente commissariamento di altre aziende del settore moda dimostra la tendenza a intensificare i controlli e a imporre sanzioni significative in caso di violazioni dei diritti dei lavoratori.
La vicenda Tod’s spa non è solo un caso giudiziario, ma un campanello d’allarme per l’intero settore.

Richiede una profonda riflessione sulla responsabilità sociale d’impresa, sulla necessità di implementare sistemi di controllo più rigorosi e sulla crescente importanza della tracciabilità delle filiere produttive.

L’attenzione è ora focalizzata sulla decisione della Cassazione e sulle implicazioni che questa vicenda avrà sull’immagine del Made in Italy nel mondo e sulla reputazione delle aziende che ne fanno parte.
La trasparenza, l’etica e la sostenibilità non sono più opzioni, ma requisiti imprescindibili per la sopravvivenza e il successo delle imprese nel contesto globale contemporaneo.

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