28 settembre 2024 – 13:45
La tragica vicenda della morte di un autista sessantenne ha scosso profondamente la comunità. Nel cuore dei primi mesi del 2023, l’uomo ha deciso di porre fine alla propria esistenza gettandosi dalla finestra della propria abitazione. Le indagini condotte sul suicidio hanno portato alla luce una situazione inquietante: due soggetti sono stati indagati dalla Procura di Torino per omicidio colposo. Il primo è l’amministratore di un’importante azienda nel settore della logistica, il secondo è il responsabile del magazzino dove lavorava la vittima.Il procuratore Vincenzo Pacileo ha contestato loro l’accusa di violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro, nonché lo sfruttamento della manodopera. L’amministratore è stato accusato di negligenza nell’organizzazione del lavoro dei driver, mentre il preposto è stato incriminato per il modo in cui gestiva il personale all’interno del magazzino. Le accuse mosse dalla famiglia del defunto hanno dato il via a un’inchiesta approfondita, condotta dall’Ispettorato del Lavoro, dallo Spresal dell’Asl To3 e dalla polizia stradale.Secondo quanto riportato dai parenti della vittima in una denuncia formale, l’autista era sotto una pressione lavorativa insostenibile negli ultimi tempi, costretto a ritmi estenuanti e stressanti. Una consulenza psicologica commissionata dal pm ha confermato la presenza di correlazioni tra lo stress sul lavoro e la decisione estrema presa dall’uomo.Le indagini svolte sull’azienda hanno rivelato precedenti violazioni delle normative sulla sicurezza e la salute dei dipendenti da parte dell’Ispettorato del Lavoro, che aveva già sanzionato l’azienda per tali infrazioni. La tragedia che ha colpito questa famiglia mette in evidenza la necessità di garantire condizioni lavorative dignitose e rispettose della salute mentale e fisica dei dipendenti, affinché simili episodi possano essere evitati in futuro.