Artisti e creatività a Borgofranco d’Ivrea: un viaggio tra vinili, mare e castagne matte

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30 settembre 2024 – 11:20

Julio Iglesias, Fr Cionfoli, Roberto Balocco e Miles Davis: cosa potrebbe mai accomunare questi artisti così distanti l’uno dall’altro? Semplice, il fatto di essere tutti esposti sulla bancarella di vinili in piazza Germanetti, a Borgofranco d’Ivrea, durante la festa patronale. Non c’è tantissima gente ma è anche ora di pranzo e molti sono già all’arrembaggio al ristorante Il Veliero, con specialità di mare e arredamento in perfetto stile marittimo Anni Ottanta. Si trova davanti alla stazioncina, come sempre priva di personale ma con le luci della sala d’attesa chiusa accese: in mezzo al binario 1 è cresciuta una pianta di perfido ailanto, o pianta del paradiso. Originaria della Cina e delle isole Molucche, fu importata in Europa a metà del Settecento come pianta ornamentale, fino a vincere il premio come una delle specie infestanti più tenaci del continente. Esistono fior di manuali che spiegano come eliminarle. Ma torniamo a Borgofranco: prendendo la SP 69 diramazione 1 si arriva al ponte sulla Dora Baltea, che da qui si offre in uno scorcio quasi preistorico, e poi a Baio Dora, la frazione accorpata nel 1929. Sono zone, queste del canavese, in cui spesso si percepiscono lampi di creatività e di estro fuori dal comune. Basta fare quattro passi nella borgata per accorgersi di case dall’architettura particolare o come quella in via Fornace, arricchita da maquette, bandiere e decorazioni floreali; oppure incontrare bizzarrie come la panchina affiancata da una statua 1:1 di un fenicottero. Che dire poi di via dei Ribelli? Sede del Centro Etnologico Canavesano e del Coro Bajolese: un’istituzione nonché promotore del famoso I Maggio cantato dal 1982; un evento coinvolgente e partecipato. Tra murales colorati e tracce di vecchie scritte del ventennio quasi completamente cancellate arrivo davanti al ristorante Balmet: al momento chiuso ma nel cortile mi accoglie una pioggia di castagne d’India – le castagne matte – è un segno! Ne raccolgo una e la metto in tasca certa che mi proteggerà dai raffreddori dell’autunno.

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