Nel carcere di Rebibbia, a Roma, si è verificato un grave caso di corruzione e traffico di droga che coinvolge 41 persone, tra cui membri delle forze dell’ordine e un medico. Le indagini condotte dal pm della Dda Carlo Villani hanno rivelato un sistema organizzato finalizzato allo spaccio all’interno della struttura penitenziaria. Uno degli indagati è accusato di corruzione per aver pagato 300 euro a un agente penitenziario affinché gli recapitasse droga camuffata da “sigarette” o “regali”. Altri detenuti coinvolti nel traffico avevano accesso a cellulari all’interno del carcere, violando le regole detentive.Tra gli episodi contestati emerge anche il caso di un detenuto che è riuscito ad ottenere una pizza e una birra all’interno del carcere in cambio di denaro. Ai detenuti venivano consegnati messaggi scritti e persino dispositivi USB per comunicare al di fuori della prigione. Inoltre, viene contestata la mancata segnalazione da parte di un medico della presenza di un cellulare in possesso di uno dei detenuti alle autorità competenti.Questo scandalo mette in luce la corruzione diffusa e la violazione delle norme all’interno del sistema carcerario italiano, evidenziando la necessità di interventi urgenti per garantire la sicurezza e l’integrità delle istituzioni penitenziarie.
Scandalo di corruzione e traffico di droga nel carcere di Rebibbia: coinvolte 41 persone, tra cui forze dell’ordine e un medico
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