Gherardo Guidi, figura di spicco della vita notturna italiana, è deceduto la scorsa notte a causa di un malore improvviso. All’età di 83 anni, Guidi ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama dell’intrattenimento, soprattutto come patron della celebre Capannina di Forte dei Marmi, locale iconico della Versilia fondato da Achille Franceschi nel lontano 1929. La sua storia imprenditoriale è stata raccontata con maestria nel libro “Così ho sedotto la notte”, in cui ha ripercorso le tappe salienti della sua carriera affascinante.Originario di Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa, Gherardo Guidi ha fatto i primi passi nell’ambiente dell’intrattenimento negli anni ’60 con la “Sirenetta”, riuscendo a portare sul palco personaggi del calibro di Mike Bongiorno, Little Tony e Gino Paoli. La sua visione lungimirante lo ha poi condotto a Firenze e Bologna negli anni ’70, dove ha continuato a distinguersi per la capacità di scoprire talenti emergenti e artisti affermati. Tra i nomi che hanno varcato la soglia dei suoi locali si annoverano Renato Zero e Amanda Lear, contribuendo così a plasmare il gusto musicale dell’epoca.Negli anni ’80, durante il fervore della discomusic e l’esplosione della cultura pop italiana, Gherardo Guidi ha continuato a segnare la scena con eventi memorabili e collaborazioni prestigiose. Il suo coinvolgimento nel film cult “Sapore di mare” diretto da Carlo Vanzina, con Jerry Calà come protagonista, rappresenta uno dei momenti culminanti della sua carriera. La sua eredità artistica e imprenditoriale vive ancora oggi attraverso le generazioni che hanno avuto il privilegio di vivere le sue creazioni e il suo spirito innovativo che continua ad ispirare l’industria dell’intrattenimento in Italia.
“Addio a Gherardo Guidi, l’icona della nightlife italiana”
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