sabato 11 Ottobre 2025
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Torino

Guido Reni e i Savoia: un genio tra arte e devozione

La Galleria Sabauda di Torino celebra il genio di Guido Reni con una mostra di ampio respiro, “Il ‘divino’ Guido Reni nelle collezioni sabaude e sugli altari del Piemonte”, a testimonianza di un’ammirazione profonda e duratura che lega la corte sabauda all’opera del maestro bolognese.
L’esposizione, aperta fino al 18 gennaio 2026, coincide con il quattrocentocinquantesimo anniversario della nascita di Reni e offre un’occasione unica per ripercorrere l’evoluzione artistica del pittore attraverso venti opere significative – dipinti, disegni e incisioni – che spaziano dalle prime esperienze giovanili alla piena maturità.
La mostra non si limita a presentare le opere conservate nelle collezioni dei Musei Reali, ma arricchisce il percorso espositivo con prestiti di eccezionale valore provenienti dal territorio piemontese e dal Musée des Augustins di Tolosa, ampliando il quadro della diffusione e dell’apprezzamento del suo lavoro nel contesto sabaudo.

Tra le opere in mostra spicca la pala d’altare raffigurante l’Assunzione della Vergine, restituita al suo antico splendore dopo un accurato intervento di restauro.
Questa scoperta, proveniente dalla chiesa parrocchiale di Abbadia Alpina, offre una finestra sulla prima attività romana di Reni, un periodo cruciale nella sua formazione e nello sviluppo del suo stile.
Il percorso espositivo rivela la pervasività dell’influenza di Reni nell’arte e nella devozione piemontese.
La presenza di opere come il San Maurizio, proveniente dal Santuario di Santa Maria dei Laghi di Avigliana, e l’allegoria della Fama, un piccolo olio su rame appartenuto alla duchessa Cristina di Francia, vedova di Vittorio Amedeo I, testimonia l’interesse della corte per le opere del maestro e la loro integrazione nel panorama artistico e religioso del ducato.

All’interno della Galleria Sabauda, un nucleo di capolavori, tra cui il San Giovanni Battista, simbolo della tarda maturità dell’artista, il San Girolamo e la Morte di Lucrezia, testimoniano l’acquisizione mirata e il valore attribuito all’opera di Reni da parte di Carlo Emanuele III.

Un’ulteriore testimonianza dell’ampiezza degli interessi artistici dei Savoia è rappresentata dal quadro raffigurante una Lotta tra amorini e putti baccanti, proveniente dalle collezioni del ramo cadetto dei Savoia Carignano e trasferito nel Palazzo Reale per volontà di Carlo Alberto.
L’apertura della mostra rappresenta un momento significativo per i Musei Reali, come sottolineato dalla nuova direttrice Paola D’Agostino, che esprime il proprio entusiasmo per l’opportunità di contribuire a questo importante percorso espositivo, evidenziando l’impegno del team e l’importanza dello Spazio Scoperte come elemento chiave nell’esperienza del visitatore.
La mostra, dunque, si configura non solo come un omaggio a Guido Reni, ma anche come un’occasione per riflettere sul rapporto complesso e affascinante tra arte, potere e devozione nella storia dei Savoia.

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