sabato 11 Ottobre 2025
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Protesta contro Israele: attivisti assaltano la sede della FIGC Veneto.

Un gruppo di circa trenta attivisti, provenienti dal Centro Sociale Rivolta, dal Laboratorio Climatico Pandora e dalla Palestra Popolare, ha espresso un forte dissenso presso la sede della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) Veneto, in vista dell’imminente partita tra Israele e Italia, programmata per il 14 ottobre ad Udine.

La protesta, durata circa mezz’ora, ha visto i manifestanti concentrarsi anche all’esterno della sede federale, culminando nella consegna di un documento formale destinato alla FIFA, con l’obiettivo di richiedere l’esclusione immediata della nazionale israeliana da qualsiasi competizione calcistica internazionale.

La richiesta, motivata da profondi principi etici e politici, si fonda sulla convinzione che la partecipazione di Israele agli eventi sportivi internazionali sia inaccettabile, dato il contesto geopolitico e le accuse di violazioni dei diritti umani che gravano sul governo israeliano.
I manifestanti sostengono che la squadra israeliana, in questo momento storico, non incarna i valori fondamentali dello sport: la condivisione, la lealtà, la sana competizione, la cooperazione e l’arricchente scambio culturale.

Al contrario, ritengono che la sua presenza rappresenti una macchia sulla reputazione del calcio italiano e una contraddizione rispetto agli ideali che lo animano.

L’azione di protesta non si è limitata alla consegna del documento.

Un manifesto eloquente è stato esposto a vista, preannunciando una mobilitazione più ampia a Udine il 14 ottobre.
Il Comitato per la Palestina, insieme ad altre organizzazioni e collettivi, ha previsto un corteo pacifico per esprimere solidarietà alla popolazione palestinese e per denunciare la situazione di oppressione e ingiustizia che la riguarda.
La scelta del calcio come luogo di espressione del dissenso non è casuale.

Lo sport, in quanto fenomeno globale e popolare, possiede un’enorme capacità di sensibilizzazione e mobilitazione.

I manifestanti intendono utilizzare questa piattaforma per sollevare un dibattito pubblico sulla responsabilità dello sport di fronte alle ingiustizie e alle violazioni dei diritti umani, invocando un calcio più consapevole, etico e socialmente responsabile.
La manifestazione si è conclusa senza incidenti, confermando l’impegno dei manifestanti verso una protesta pacifica e non violenta, ma ferma e determinata nel suo intento.

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